INTRODUZIONE La storia del teatro di Trieste, quale è qui narrata, è un mosaico di notizie, di aneddoti, di appunti, tolti da diari contemporanei, dalle descrizioni di viaggiatori, dalle gazzette del tempo; archivi e collezioni teatrali hanno pure contribuito con prezioso materiale alla ricostruzione di quel mondo scomparso e dimenticato. Ma, purtroppo, nonostante le più ostinate ricerdhe, molte lacune sono rimaste: le fonti principali per tal genere di lavoro mi sono mancate: l’archivio teatrale e le relazioni dei fogli cittadini. Con la demolizione del teatro, l’archivio è andato disperso, distrutto; l’Osservatore Triestino, la nota gazzetta triestina, comparve appena nel giugno del 1784 e del teatro non pubblicava che gli annunzi, i fervorini, che gl’impresari e i capocomici occasionalmente v’inserivano. Altri, prima di me, si occuparono del Teatro triestino: il Bot-tura, il Caprin, il Tomasin in principal modo; ma, — sono costretto a dirlo, — i loro scritti sono inquinati da innumerevoli errori d’ogni genere, non solo, ma, quello ch’è più grave, di particolari alterati 0 inventati di sana pianta, come potei più volte notare, avendo avuto sott’occhio lo stesso materiale da loro consultato. Nelle mie ricerche fui aiutato da parecchi studiosi, altrettanto competenti, che cortesi : dall’amico Dr. Gustavo Gugitz soprattutto, dagl’indimenticabili Dr. Cesare Musatti, prof. Edgardo Maddalena e Cesare Levi; da Bruno Brunelli, da Francesco Piovano, dal Dr. Ulderico Rolandi, da Carlo Schmidl, da tanti altri, che se per brevità non posso nominare qui, ricordo sempre con viva gratitudine. Trieste, nel giugno 1933 Carlo L. Curiel