i5 essa persistè nel cercare nuovi mezzi per creare qutWEmporio, che ella aveva intravveduto in alcune relazioni favorevoli. Nel 1747 la franchigia doganale fu estesa, non ancora alla città, ma al distretto camerale, dove stavano i magazzini."’ Va da sè che si cercò di dare quell’anno alla fiera una 'maggiore importanza; ma l’esito non corrispose. Scrive lo Scussa : « Il p.o 2. do e 3.0 Novembre. Belle giornate. Al solito ora quiui è la fiera. Con Mercantie che si può esitare, e servirsene da Contadini, mà di Panine, ò altre non ui furono. Jn Pa-lazo ui è anco l’Opera in Musica con pagar Soldi Vinti per Persona ». E la fiera seguente fu come per il passato « et ancora meno ». Nel 1748 fu soppressa la carica di capitano imperiale e la città venne sottoposta all’intendenza Commerciale che dipendeva dal Supremo Direttorio di Commercio. Il Consiglio municipale rimase, però fu ridotto a mera comparsa " e maggiori innovazioni portò il 1749: patenti che favorivano il transito, estensione della giurisdizione del Comune, abbattimento delle mura che le impedivano d’allargarsi. Al Consiglio, conservatore per eccellenza, parve che con le mura dovessero crollare tutte le antiche tradizioni. Certo che un cambiamento vi fu, e grande. Alla vecchia Trieste, succedeva la Trieste nuova, che equiparò i negozianti di Borsa ai nobili. La piccola repubblica del Medioevo cominciava a trasformarsi nel centro commerciale, dove s’incontrano tutte le nazioni, tutte le razze. Eppure — cosa mirabile — quel caos cosmopolita non cancellò per nulla l’impronta d’italianità che aveva ogni sua manifestazione di vita cittadina. Al campanilismo, subentrava un sentimento più ampio e più alto: il sentimento nazionale, che come il cielo azzurro diceva ai forestieri : — Qui è l’Italia.“ Ai primi di settembre giunse da Vienna il conte Rodolfo Oho-tek a testa d’una commissione per studiare le condizioni commerciali non solo, ma anche l’amministrazione comunale. Il suo parere che di Trieste « si poteva formare un’onesta piazza mercantile », fece buona impressione a Vienna, ma le proposte di migliorie rimasero lettera morta.43 Lo Scussa ci fa sapere che « La fiera al solito d’altri anni uà continuando per giorni otto con concorso de Contadini, et altra gente foresta », ma non parla di spettacoli. E il Diario qui finisce. 1747 1748 1749