355 Di una terza opera ci parla il conte Baillet de Latour, il quale giunse a Trieste ai primi di dicembre; egli trovò brutto il teatro, « ma — aggiunge — lo adorna la famosa Billington nc\YAntigone ».40 La stagione sortì esito fortunato: se notevole fu il bilancio artistico, lo fu del pari quello finanziario.1' Il carnevale del 1800 portò una novità: le farse.12 Queste com-mediole musicali avevano il vantaggio, per la loro brevità, di essere o almeno di apparire meno scipite dei drammi giocosi che stiracchiavano per più atti soggetti triti e insulsi. Altro vantaggio era la varietà, perchè in una sera si potevano ascoltare le composizioni di due o tre maestri rinomati, che non sdegnarono di dedicarsi a tal genere, il Cimarosa, il Gazzaniga, il Paer, il Mayr, il Rossini, il Do-nizetti. Per lo spettacolo d’apertura si rappresentò Le Donne cambiate del Portogallo e Fedeltà e Amore alla prova del Gazzaniga 13 assieme al ballo eroico Raollo di Crecquì, (sic), soggetto ricavato dalla commedia del Monvel e ridotto a pantomima e danza già da Filippo Beretti e da Salvatore Viganò. Seguì L’Equivoco in equivoco del Portogallo su libretto, come le altre due farse, del prolifico Foppa.4'1 Attorniate da artisti conosciuti, si presentarono per la prima volta a Trieste le sorelle Elisabetta e Marianna Gafforini, « Prime Buffe a perfetta vicenda ». Il Frizzi si riferisce certamente a questa stagione quando scrive : « Le due sorelle Caforini le ò sentite ambe a cantare il Buffo; la maggiore mi si dice ora divenuta brava anche nel Serio. Non poteva a meno quella graziosa donna di non perfezionare così la sua già ben non indifferente abilità, dopo che natura la fornì di un contralto quasi inimitabile composto di voci molto sonore, e da mollezza la più grata accompagnate, cosa ben rara in sì fatto sistema di voce... La seconda sorella avea una voce brillante, piena di agilità nè era priva al certo di grazie di scena proprie a rendere una cantante Buffa il verace cumolo de’ piaceri ».45 Un cantante di cartello era pure il primo mezzo carattere Berini, applaudito ripetutamente alla Scala e in altri teatri, reputati intenditori. Per la stagione di prosa era stata scritturata la Compagnia del Sant’Angelo, diretta da Giuseppe Pellandi,46 nella quale ritroviamo la « famosissima » Anna Fiorilli Pellandi, in unione a molti valorosi comici, più volte applauditi a Trieste. In mancanza d’una cri- 1800