275 era non meno un prodigio: ci volevano due anni comuni, perchè Giuseppe crescesse di uno. A Berlino, nel 1791, aveva otto anni! a Trieste e Vienna, nel 1793, nove; a Livorno, nel 1795, dieci... I Triestini non potevano lagnarsi davvero: avevano spettacoli per tutti i gusti. Erano giunti i « famosi fisici di Francoforte », fratelli Melber, i quali, il 2 maggio, avevano aperto nella Locanda dell’Aquila Nera il loro « singolare Gabinetto Fisico Elettrico ». « Le virtuose e rare fisiche Esperienze che vi anno prodotte », stampava L’Osservatore, « anno conciliato a’ medesimi l’ammirazione e la lode di questo colto Publico, che prosegue in numero copioso ad onorarne giornalmente la riproduzione e li sorprendenti cambiamenti ». Ciò aveva incoraggiato 1 Melber a dare una rappresentazione a teatro, il sabato 11 maggio.21 Il giorno dopo la Comica Compagnia del Teatro di S. Cassiano di Venezia diretta da Domenico Nerini, iniziò un corso di 40 recite « di Tragico, Comico, e Spettacoloso Carattere. La compagnia », diceva l’annunzio, « è numerosa, ed à tutte le qualità che si richieggono per incontrare il genio e l’approvazione di questo Pubblico. L’abbonamento per la prima Porta sarà di L. 22: 10. Per la Platea di L. 7: 10 ».22 La Compagnia era, sì, numerosa;23 ma mediocre; molti comici sono ignoti, fra i migliori c’è Anna Lampredi, « inclinata alle cose della Musica, e pronta a’ più ardui impegni nel faticoso mestier delle Scene », dice il Bartoli.21 Margherita Nerini era la moglie del capocomico e faceva le ultime parti e qualche servetta di minor importanza, essendo in compagnia la famosa Sandrina, che conosciamo. Giovanni Libanti, un Veronese che aveva lasciata la Cavalleria de’ Cappelletti al servizio della Repubblica Veneta per la scena, aveva dato presto « prova di certa riuscita, mercè le sue doti fisiche e intellettuali che mostrava con egual successo e nel premeditato e nel- 1 improvviso »;23 ma stabilì la sua riputazione con L’abate de l’Épée, dramma di G. N. Boully, tradotto dall’Andolfati, dato al S. Gio. Grisostomo di Venezia il 17 novembre 1800 e replicato per 11 sere.26 Aveva sposato la giovane attrice Chiara Mattordici. Angelo Vaisecchi, Veneziano, che aveva incominciato con l’imitare Petronio Za-narini, per dilettare gli avventori della sua bottega di caffè. Giuseppe Lapy, che aveva bisogno d’un innamorato, lo scritturò ed ecco il Vai-secchi diventare un comico applaudito. Recitava da padre, da tiranno, da Pantalone; dal tragico passava al comico, coadiuvato dal « suo