43i 29 novembre. - « Une tragedie Turque du Mehemet qui coupe la tête à sa maitresse, dont je n’entendis pas un mot » e « ciò perchè occupato a prender congedo, dovendo partire il giorno dopo per Vienna ». C’è un Mahomet (1771) di J. F. Cailhava e una Erizia, tragedia del Conte Stefano Carli (1765), dedicata « alli signori De Voltaire e Rosseau (sic) », che si riferisce alla caduta di Paolo Erizzo nelle mani del sultano Meemet, imperatore dei Turchi nel 1469 circa. IV. Compagnia diretta da Gerolamo Medebach Primavera del 1778. 6 maggio. - « Une pièce à caractères ». « Commedie di carattere » erano dette quelle, che come L’Avaro, Il Misantropo, Il Tartufo, presentavano uno studio di caratteri. 7 maggio. - « La finta ammalata. Je m’endormis » (vedi 21 ottobre 1776). 9 maggio. - <( Tamerlan ». Probabilmente Tamerlan ou la Mort de Ba-jazet di Nicola Pradon, tradotto dal Padre somasco Filippo Merelli, in Arcadia Solero Cromizio (L. Ferrari, Le traduzioni italiane del Teatro tragico francese nei sec. XVII e XVIII, pag. 248). 10 maggio. - « Mammolo Cortesan. Pantalon [Alvise BissoniJ fesoit ce rôle à merveille, il but à ma santé. Cortesan est une espece de petit maitre qui parle un langage affecté, il vint avec un barcarole, et puis causa avec le fils du docteur. Fungo in grinta veut dire capei in testa. Magnanin un excellent acteur d’une belle figure duquel il y a un trait avec le Procurateur Tron a qui il a envoyé une [parola illeggibile] de veau à la place de 50 Ducats. Les actrices ne valent pas grande chose ». Il Goldoni aveva composto il Momolo Cortesan per il Pantalone Golinetti, il quale « riusciva mirabilmente senza la maschera nel personaggio di Veneziano, giovane, brillante, giocoso ». Lo Zin-zendorf interpreta male la parola cortesan : « Intendesi da noi per cortesan un uomo di mondo, franco in ogni occasione, che non si lascia gabbare sì facilmente, che sa conoscere i suoi vantaggi, onorato e civile, ma soggetto però alle passioni e amante anzi che no del divertimento », spiega il Goldoni medesimo (L’Autore a chi legge, ed. Paperini, t. X). Del resto Momolo non parla con affettazione, ma usa frasi tipicamente veneziane : almeno nella commedia impressa, perchè il Goldoni originalmente la scrisse in parte e in parte la lasciò in balìa de’ Comici, come dice. E’ impossibile ora indovinare quali modificazioni vi apportasse diciannove anni più tardi, per presentarla nuovamente al pubblico, col titolo L’Uomo di Mondo (Cfr. ed. Municipio, vol. I, pag. 153). Il diarista scrive Magnanin per Majanin (Majanino), com’era detto Giuseppe Majani per il suo « personale gracile, e gentile » (F. Bartoli, Op. cit., t. II, pag. 7 e seg.). Andrea Tron, che per la sua autorità veniva chiamato « el Pa-ron », era stato nominato Procuratore di S. Marco nel 1772.