418 Truffaldino Molinaro, fatto mago nel ventre della balena è un soggetto di Antonio Sacco che ebbe « somma fortuna »... e finì al teatro delle marionette (Cfr. F. Bartoli, Op. cit. t. II, pag. 147). 4 dicembre. - « On donna l’avare et l’osteria della posta de Goldonj ». Anche L’Avaro (1756) e L’osteria della posta (1761) furono scritti per il teatrino delPAlbergati (Memorie, vol. II, pag. 139). 5 dicembre. - « Irene ». Le avventure di Donna Irene di Francesco Cer- lone ? 7 dicembre. - « Le deserteur françois ». Sebastiano Mercier presentò in questo dramma (1770) una vittima degli assurdi rigori della disciplina militare. « Nissun dramma urbano o lagrimoso finora uscì al pubblico più felice di questo» è detto nelle Notizie storico-critiche (Il Teatro Mod. Appi., 1798, t. XXV, pag. 92). « Ha fatto piangere gli ascoltatori, gli attori ed il suggeritore ancora, che non poteva proseguire », scriveva l’Albergati alla traduttrice (E. Masi, La vita i tempi ecc., pag. 253; cfr. Le Messager de Thalie in Pages casanoviennes, Paris, 1925, pag. 96). La Caminer ebbe la disgraziata idea di volgere il dramma a lieto fine (cfr. F. Gaiffe, Le drame en France). 9 dicembre. - « Titus et Berenice », Tito e Berenice, « opera heroi-comica di Pietro Cornelio ». Il traduttore non è nominato ed è sconosciuto anche al-l’Allacci. 11 dicembre. - «Ariechino servitore di due padroni ». I comici non recitavano questo lavoro quale si legge oggi, ma come commedia dell’arte (cfr. Giornale dei Teatri ne II Teatro Mod. Appi., 1798, t. XXVII, pag. 5). Il Gol-doni, dapprima, non aveva composto che uno scenario, « a riserva di tre, o quattro scene per Atto, le più interessanti per le parti serie »; nel 1753 sviluppò completamente la commedia per la stampa (ed. Paperini, t. III). 12 dicembre. - « L’uomo superiore a se stesso ou plutôt l’apatista ». Anche questa commedia venne data per la prima volta a Zola, nel 1758, distinguendosi il marchese Albergati nella parte principale (Memorie di C. Goldoni, vol. II, pag. 139). 14 dicembre. - « Vita e amorj di Torquato Tasso. Jolie pièce de Goldonj. Un Napolitain, un Venitien, un Ferrarois qui d’une manière affectée veut parler le langage de Crusca, m’amusèrent beaucoup». Questi sono: Don Fa-zio, sior Tornio e il cavalier del Fiocco, che sostengono la parte comica del lavoro. In quanto al protagonista, « invece d’un Tasso acciecato e torturato dalla passione » sembra un « Fiorindo disperato per amore », tanto più che gli attori lo rappresentavano — lo vediamo dal rame dell’ed. Pasquali — in velada! (cfr. H. C. Chatfield-Taylor, Goldoni, Bari, 1927, pag. 240 e segg.)_