13 novembre s’inaugurò la seconda fiera che però « non fù ricca secondo l’andati anni ». « Non troppo ricca e con pochi Mercanti di Germania con sue panine » è quella del novembre 1737. Nè più favorevole esito ebbero quelle successive, come traspare dal diario dello Scussa: nel 1738 « Ancor la Domenica doppo l’Ascensione cioè infra Octauam s’è datto principio alla fiera già fa due anni publicata. A questa sono concorsi due Mercanti Todeschi con panine di Valore, e alquanti altri sotto la Loza nelli Casotti » e in novembre « non fù troppo concorso, ed esito di robba ». Di spettacoli nulla è detto; non se ne diedero, può darsi. La città era in piena rovina. Il consigliere Jordan riferiva alla Commissione di Commercio, che le baracche della fiera erano ridotte ad un mucchio di tavole marcite; non v’erano fondaci, neppur tettoie; le merci giacevano sulla strada, esposte alle intemperie e ai ladri. ’ L’anno incominciò con la proibizione delle maschere e dei balli. Un’annotazione ricorda che il Comune sborsò 8 lire per spese fatte in teatro; forse vi fu qualdhe compagnia di comici vaganti. Lo Scussa non parla di spettacoli teatrali. Registra invece, con compiacenza, sotto il 28 e 29 luglio: « ...sono partiti quelli pochi Soldati ancora che erano, e la Città resta libera ». Libera per poco, chè presto tornarono ad infestarla milizie di varie nazioni. Anno di mortori : al 6 febbraio moriva Clemente XII e il 20 ottobre Carlo VI; e si fece il triste pronostico che il commercio marittimo austriaco lo avrebbe seguito nella tomba. A mettere una nota allegra venne il famoso ciarlatano Bonafede Vitali, noto come XAnonimo. Egli aveva scelto il mestiere del cantambanco per bizzaria, perchè oltre all’aver studiato all’Università di Palermo, possedeva un’erudizione estesa e quasi enciclopedica. Era stato chiamato a Gorizia a curare la moglie del generale Barbon e il figlio del generale Lanthieri.38 Era amantissimo del teatro e conduceva seco, a sue spese, un’intera compagnia di comici, i quali, dopo averlo aiutato a barattare i vasetti e le fiale con denaro sonante, rappresentavano commedie in tre atti. Fu proprio VAnonimo che « lanciò » il Goldoni, facendo recitare nel 1733 la prima composizione del futuro riformatore, Il Gondoliere Veneziano, intermezzo a due voci.39 Ecco ciò che riferisce lo Scussa : 1737 1738 1739 1740