167 rito, ma inferiore alla moglie come attore. « Recita egli nel faceto, e ridicoloso Personaggio Napolitano, nominato D. Fastidio, e vi riesce con molta grazia piacendo universalmente in ogni Città... S’ingegna di recitare ancora in alcune cose sostenute, ma conoscendolo l’uditorio per quel ridicolo Personaggio, la serietà va in bando, e sentonsi solo innalzar delle risa ».83 Ben a posto in questa azione tragica, sarà stato il Wellenfeldt, il quale, nonostante il nome esotico, era parmigiano. La sua abilità consisteva appunto nel « rappresentare il brillante carattere di Francese Italianato ».S4 Doveva, del resto, conoscer bene il francese, se una volta recitò nel testo originale il Pigmalione di Giangiacomo Rousseau.85 NOTE AL CAPITOLO Vili. ' Le Cognate in contesa, dramma giocoso in due atti. Poesia di Carlo Lanfranchi Rossi (Egesippo Argonide della Colonia Alfea): Musica di Francesco Zanetti. Era una novità, essendo stato rappresentato per la prima volta a Firenze nel Teatro della Palla a Corda, la sera dell’8 novembre 1781. La Gazzetta Toscana (n. 45 del 10 novembre 1781, pag. 178), dice eufemisticamente : « stante l’abilità de’ cantori ed in specie dell’eccellente primo Buffo incontrò l’approvazione degli uditori ». 2 Susanna Maranesi, detta l’inglesina, aveva cantato nel 1779 al Fondo di Napoli. Una delle prime volte che uscì in scena, « le fu fatta una fischiata da certi palchi di 2a fila, cosicché dovette rientrare quasi piangente » (.Att. Udit. 13 agosto 1779). Ma l’anno dopo cantò « con applauso straordinario » ai Fiorentini e fu pubblicato un opuscolo: Susanna Maranesi laureata da Apollo per l’eccellenza del canto da prima donna seria nel Teatro dei Fiorentini, Odi di C. R. detto fra gli Arcadi N. A., per comando di persona illustre, 1780. (Cfr. B. Croce, 1 Teatri di Napoli, pag. 601; Notizie del Mondo n. 45 del 10 giugno 1780, pag. 364). Vittoria Moreschi Bolzani « non cantava affatto, scrive il Ferrari, ma piaceva perchè era buona attrice e avvenente ». Era però costretta a portare la parrucca. Ed il Ferrari narra un comico incidente successo al Fondo nel 1783 : un finto litigio ne Le Astuzie teatrali, e femminili fra la Moreschi e la sua rivale Giacinta Galli, degenerò in propria e vera rissa. E la Galli, conoscendo il difetto della Moreschi, le strappò il cappellino e i capelli finti. Il buffo Casacciello « sempre pronto per far ridere, esce in iscena con una grande scopa in ispalla e si mette in positura militare tra le due Amazzoni per separarle. Riuscì, ma la povera Moreschi fu vittima di quel combattimento, poiché restò sulla scena colla testa calva e nuda più che natura non l’avea creata. Dopo di che non comparì più sul teatro » (G. G. Ferrari, Aneddoti piacevoli a cura S. di Giacomo, pagg. 121, 146, 147). Adamo Caselli, poco apprezzato dallo Zinzendorf, pure trovò scrit-