i85 Il Capitanato ebbe in risposta un solenne rabbuffo, per aver permesso la recita di un lavoro non scritto, che perciò non poteva esser sottoposto alla censura e riceveva l’ordine di non lasciar rappresentare in avvenire alcuna commedia non censurata;35 ordine che lasciò il tempo che aveva trovato, perchè le compagnie comiche seguitarono a recitare le commedie dell’arte. Nel 1786, finalmente, si vide l’impossibilità di accentrare la censura a Vienna e s’impartì ai governi provinciali la facoltà di rivedere le opere drammatiche e di permettere la rappresentazione di quelle che non offendevano l’onore, la religione o la moralità (27 marzo).'6 Offrire al pubblico uno spettacolo quaresimale superiore a quel- lo dell’anno precedente era cosa presso dhe impossibile; eguagliarlo già era difficile. Ma lo Zardon, accortamente, trovò il modo di destare la curiosità e l’interessamento del pubblico, scritturando due rivali: il primo uomo, Domenico Bruni e il tenore Giovanni Ansani.1' Quando nell’estate del 1792 essi cantarono assieme a Modena nel Pirro del Paisiello, e « il fanatismo giunse a tal punto che s’intromisero le autorità onde far calmare i disordini che avvenero in quella circostanza. Indi si formarono due partiti, uno de’ quali festeggiava il Bruni, l’altro l’Ansani. Un avviso a stampa proibì gli applausi troppo calorosi ». Ma l’ammonizione non bastò: la sera del 25 giugno, « essendo nati forti tumulti fra i due citati partiti, furono fatti parecchi arresti di persone ».3S Questi conflitti erano significativi. Da pochi anni il primo mezzo carattere aveva assunto la designazione di tenore e rivaleggiava col soprano, detto, quasi per ironia, primo uomo. Assieme ai due virtuosi figurava sul cartellone Cecilia Giuliani Bianchi, prima donna dotata di una voce d’estensione e di agilità meravigliose.39 Anche il secondo uomo e la seconda donna erano noti per aver cantato più volte a Venezia. L’opera scelta fu degna degli esecutori, Medonte Re d’Epiro, uno dei migliori lavori del Sarti.'"’ Come l’anno precedente, si accoppiarono le stagioni di quaresima e di primavera: la prima cominciò col 26 marzo e durò fino al 9 aprile; la seconda dal 17 aprile fino alla metà di maggio circa. Dopo Pasqua (16 aprile) « per alquanti giorni consecutivi « si continuò a dare Medonte-, nella settimana dopo andò in scena L’Olimpiade del Cimarosa, con i medesimi esecutori.“ Nell’estate venne una compagnia tedesca, scritturata senza dub-