I9I stire Zemina e Pandolfino da bonzi. Un equivoco spiega l’altro e dopo i chassez-croisez le coppie si ritrovano. Questa commedia musicale, che vale davvero all’autore la strigliata che gli dà il Da Ponte,"5 è rivestita di versi graziosi come questi : Ite retrogradi come gamberi appunto a mano a mano senza voltar al Nume il deretano. Così dice Abdul ai fedeli, che adorano l’idolo (Atto I, se. I). Assieme alla commedia musicale furono dati due balli La morte di Medea e Creusa e II Bottaro.86 Per questi due balli furono scritturati due virtuosi : Vincenzo Migliorucci, detto il Romanino, che dopo aver tentato la coreografia a Pesaro nel 1784, si era dedicato al carattere di « primo grottesco assoluto », e Antonia Torri Trento, prima ballerina non meno « assoluta » ch’era stata a Trieste quattordici anni prima. L'Indice de’ teatrali Spettacoli ij8j-88 ci fa sapere che durante la quaresima, Clotilde Cioffi, Anna Benvenuti e Francesco Marchesi diedero « varie Accademie vocali, ed istrumentali » al Teatro di Gorizia, assieme a Giuseppe Scaramella, violino, Domenico Scolari, oboe e Antonio Pajola, corno da caccia. Come negli anni precedenti si diede tutta l’importanza alla stagione di quaresima, che oramai andava appaiata con quella di primavera. Il cartellone, pubblicato da L’Osservatore Triestino prometteva La Vergine del Sole del Sarti, L’Ariarate del Tarchi e una terza da destinarsi,87 con un eccellente complesso di esecutori. La Pozzi si trovava allo zenit della gloria. Veniva d’aver cantato alla Scala di Milano, dove quattr’anni prima era stata protagonista de L’idalide (titolo originale della Vergine del Sole). Cantò in quest’opera anche nell’estate a Vicenza e nell’autunno dell’anno dopo a Pietroburgo.88 Il primo soprano Damiani godeva una buonissima fama, che gli apriva i migliori teatri; ma appena nel 1800, a Londra, toccò per un momento la celebrità, decadendo subito nel favore dei pubblici.8" Il Frizzi, paragonandolo al Senesino trova che « è più netta la voce del Damiani, quale però manca di molti rami dell’arte, e di quella così detta musicale diligenza per ornare i doni generosi che gli fè natura ».90 Anche il tenore Carri godeva buon nome; era però mancante della r, ciò che lo fece chiamare scilinguato dai Forlivesi.91 Il secondo soprano Bravura, dopo Trieste, fu scritturato per il