394 primo violoncello del Teatro di S. Pietro. Il 26 gennaio 1792 vi fece rappresentare la cantata Le tre Sirene, molto lodata, e nel carnevale del 1793, l’opera buffa 11 maestro di cappella, ch’ebbe pure lieto esito. Nelle stagioni d’autunno del 1795 e 1796 fu scritturato dal teatro di S. Samuele di Venezia e compose Chi non vuole non puole (Vicenza, est. 1795); Il Matrimonio per scommessa (Venezia. S. Samuele, aut. 1795). Andò poi a Parigi, dove, fatta la conoscenza del poeta Alessandro Duval, scrisse Le prisonnier, ch’ebbe grande successo; inoltre: Opera-comique (con Dupaty e Ségur); L’Oncle valet, Le vieux château, Jacquot ou L’école des mères, La maison du Marais, Général Suédois. Il 18 ventoso dell’anno II (9 marzo 1800) il Della Maria venne colpito da malore improvviso nella rue S't.Honoré e morì il giorno seguente in casa di persona che gli aveva prestato caritatevole assistenza. Non sapendosi chi fosse, il deceduto venne trasportato alla Morgue, dove rimase esposto vari giorni e fu sepolto fra gli sconosciuti. Soltanto alcuni giorni dopo, i suoi amici, che lo andavano ansiosamente ricercando, poterono dagli indizi raccolti acquistare la triste certezza della sua pietosa fine. Lasciò incompleta l’opera La fausse duègne, che, ultimata dal Blangini, fu rappresentata a Parigi nel 1802 (cfr. R. Eitner, Quellen Lexicon, vol. IV, pag. 45 e VI, pag. 330; C. Schmidl, Dizionario univ. dei musicisti; F. G. Fétis, Op. cit., vol. Ili, pag. 304). Eiffinger Paolo. - Corno inglese. Prima di venire a Trieste girò in Italia come concertista assieme a Francesco Twrski. Nel luglio del 1765 suonarono al Teatro Randoni di Modena (A. Gandini, Cronistoria, vol. I, pag. 112). Il i° gennaio 1770 veniva scritturato per il Teatro di S. Pietro con uno stipendio mensile di f. 12, più f. 1 per ogni rappresentazione d’opera (Arch. di Stato, Trieste, Theatralia, n. 393) e rimase a quel posto fino al 1781. Ferlendis Gerardo. - Primo oboè, entrò nell’orchestra nel 1795, passando quindi al Teatro Nuovo, come primo oboè e corno inglese, con uno stipendio di £. 350 dalla Cassa teatrale e di 220 dall’impresa (Bottura, Op. cit., pag. 48). Morì il 21 gennaio 1802 di anni 31, d’infiammazione. C. n. N. 867 (L’Osserv. Triestino, App. n. 24 del 22 marzo 1802, pag. 456). Giannini Andrea. - Triestino, professore di violino e maestro di ballo, fu primo violino dei balli al Teatro di S. Pietro dal 1798 al 1801. Nel carnevale di quest’anno presentò il suo primo ballo, Alturno e Semeleide, ossia La Forza del Genio, con musica di Giuseppe Scaramella, molto applaudito (L’Os-servai. Triest., n. 6 del 19 gennaio 1801, pag. 72). Nell’autunno dell’anno seguente lo vediamo sul manifesto del Teatro nuovo, non solo come compositore del ballo Zulma e Tamas, ma pure quale coreografo e primo ballerino! E in queste due qualità, che devono aver superate quelle del violinista, il Giannini viene scritturato nel carnevale 1804 al Regio di Torino, dove replica Zulma e Tamas, assieme ad un Divertimento (G. Sacerdote, Il Teatro Regio di Torino, pag. 94). Il ballo La miniera della Polonia « non soddisfece il pubblico, che lo accompagnò a suono di fischi per due sere. Il divieto di ulteriori riproduzioni dell’azione disgraziata ricondusse la calma » (Cordero di Pamparato, Il Teatro Regio, pag. 202). Punto scoraggiato, ne ritentò la prova nell’autunno al Car-cano di Milano, sotto il titolo Edwinshi e Flores\a, ossia Le mine della Polonia. Rappresentò inoltre I finti ciechi e La scaltra pupilla (B. Gutierrez, Il