i8o eccezionale venne annunziato sulYOsservatore, e non solo gli esecutori vi furono nominati, ma anche i suonatori, lo scenografo, il vestiarista; in appresso ciò divenne consuetudine. I prezzi erano i seguenti : « Per i signori Abbonati si daranno 20 Recite che cominceranno domenica 20 febbraio 1785. Gli abbonamenti si faranno per cinque fiorini l’uno. I biglietti della I.ma porta valeranno due petizze, e que’ della Platea 15 soldi l’uno ». Una corrispondenza da Trieste nella Wiener Zeitung farebbe credere che lo spettacolo sia andato in scena, non la domenica, ma il martedì successivo : « Il 22 febbraio venne dato al teatro italiano (;im wàlschen The ater) di Trieste l’opera seria Quinto Fabio con la musica di Ferd. Bertoni con applauso universale e col concorso numeroso di forestieri ». Questo particolare attesta l’importanza che aveva assuto il teatro.11 Fra i forestieri c’era il maggior generale Cornelio von Ayren-hoff, poeta e autore drammatico, il quale, nelle sue Lettere sull’Italia, mostra un grato ricordo: «Essa (Trieste) è durante la quaresima il luogo più brillante della cristianità, chè in nessun posto, fuorché in questo Portofranco, si danno in tal tempo grandi opere. Ne segue, che vi si odono ogni volta le migliori voci della vicina Italia, e l’eccezionale cortesia, con la quale vengono accolti i forestieri che arrivano dal governatore conte de Brigido e della sua gentile consorte (una contessa Thurn), superano in amabilità perfino la voce della Banti e l’arte del Pacchierotti ».12 Non so se il divo facesse svenire le dame nei palchetti, come a Padova; 13 certo raccolse assieme alla Banti larga messe d’applausi e sonetti. L’Osservatore Triestino ci tramandò vari saggi d’entusiasmi arcadici.1'1 Il 28 marzo cominciarono le recite di primavera e terminarono il 13 aprile.15 Si diede Alessandro nelle Indie del Bianchi sui versi del Metastasio, rimaneggiati, ben s’intende.10 Gli esecutori erano quelli della stagione precedente e — va da sè — il successo e gli entusiasmi si rinnovarono. Il dott. Valentino Mazzorana, che fu poi uno dei pastori dell’Arcadia Romano-Sonziaca, compose un sonetto dialogato, nel quale il Pacchierotti e la Banti vanno a gara nell’at-tribuire l’uno all’altra gli applausi. Eccolo: Terminando le Recite drammatico-eroiche in Trieste i signori Gaspare Pacchierotti, e Brigida Giorgi-Banti, ecc.