352 ccsco, la quale riuscì a farsi molto apprezzare dai vari pubblici sì nelle commedie e nei drammi, sì nelle tragedie.22 Brevemente e in modo poco benevolo ci parla di questa Compagnia il Kiittner: « 18 maggio. Trieste ha un misero teatro e uno spettacolo altrettanto misero, dove Lei può vedere oggi un Arlecchino autentico assieme a ridicoli buffoni e, domani la Zaira del Voltaire, recitata dalle medesime persone; quest’opera venne realmente recitata ieri ».23 Ciò doveva meravigliare il viaggiatore, perchè fuori d’Italia le compagnie erano composte di una trentina d’attori, ciascuno dei quali aveva una parte ben stabilita. Il Riccoboni loda la versatilità dei comici italiani; ma non tutti avevano certamente l’arte e il talento di sdoppiarsi, anzi di moltiplicarsi come Petronio Zana-rini. Spesso portavano nella commedia la declamazione gonfia ed enfatica, tradizionale della tragedia e nella tragedia i lazzi della commedia dell’arte.24 E, come scriveva il Monti, « Qua tu vedi Truffaldino Trasformato in re Pipino; Là s’avanza Pantalone Diventato Agamennone. Quel Brighella sì loquace Fu jer sera il Medo Arsace Che furente in siria clamide Di Rosaura Semiramide Col pugnale il sen ferì ».2j Il pubblico però giudicava diversamente; ad una commedia tedesca Federico e Carlotta, ovvero II figlio assassino per la madre fece anzi una tale accoglienza, che uno spettatore, associato a 11 Teatro Moderno Applaudito, incitò l’editore Rosa ad inserirla nella raccolta.26 La notizia della riconquista di Mantova giunse a Trieste appena il 2 agosto; quella sera « fra copiosa illuminazione del proscenio e della platea, venne eseguito dalla Compagnia degli Operisti Bassi » VItmo popolare. U Osservatore non dice una parola della stagione d’estate, ma trova doveroso di ricordare che il 18, Ylnno fu replicato « e la signora Carolina Bassi Prima Buffa fece piacevole eco al publico gaudio con la produzione di una Cantata, sulla conquista di Mantova, da essa espressa con tutti li vezzi ch’essa possiede dell’arte musicale ».” (Strana interpretazione di una cantata epica)! La Bassi, la quale sfoggiava una magnifica voce di contralto, che ben