3»7 con innovazioni darle maggior sviluppo e offrire maggiori comodità agl’in-tervenienti. Così teneva a disposizione de « Concorrenti quattro uomini forniti di Ferale acceso » per accompagnarli a casa nelle serate oscure45 e provvedeva al servizio di Caffetteria.46 I frequentatori non potevano lagnarsi : annessa al Ridotto c’era una trattoria, della quale con curiosità oggi si legge la « Tariffa de’ Prezzi de’ Comestibili »,47 Francesco Cusmann, Carrozziere, teneva a disposizione del pubblico « 4 Legni, coperti, nuovi, e forniti di Cristalli... tanto per mandar a levare dalle Case e condurre al Ballo, quanto per ricondurre dal Ballo alle Case una due o più Persone » facendo sapere « che non esigerà altro che kn; otto a testa essendo quattro persone in una Carrozza, e kni 16 essendo due ovvero una; rimettendosi, secondo la servitù che presterà, all’Arbitrio di ciascheduno per la buona mano, la quale, non volendosegli dare, non verrà da esso pretesa ».48 La venuta dei Francesi nel 1797 allontanò i cittadini dalle sale di ballo come dal teatro, con inquietudine degl’impresari; la dice chiaramente un avviso pubblicato nella Gazzetta di Trieste: « INVITO Ad un Ballo di Fiorino nella Sala del Ridotto. L’Impresario de’ publici Balli di questa città si dà l’onore d’invitare questo Rispettabile Publico ad una festa di Ballo, detti, così detti, Balli di Fiorino, la quale darassi la sera della prossima domenica 30 dello spirante aprile nella solita Sala del Ridotto. Questa Sala sarà grandiosamente illuminata, e nobilmente addobbata. Si avverte però il prelodato Rispettabile Publico, che: imo. Per non far languire questo Divertimento con uno scarso numero di Signore, il numero delle medesime sia stato già assicurato e fissato, e fornito insieme di un particolare Biglietto d’ingresso. 2do. Che gli uomini vi saranno ammessi col solito particolare e separato Biglietto di fiorino; e che per conseguenza 3Z0. Il biglietto degli Uomini non servirà per l’ingresso di alcuna Signora. Questo divertimento, il quale per le disposizioni prese, riescirà de’ più brillanti, attende il compimento del suo splendore dalla numerosa concorrenza de’ signori Abitanti di questa città, li quali vi ritroveranno, in ogni onesto riguardo, la piena loro soddisfazione. Trieste, il dì 27 aprile 1797 ».49 Ma la frequentazione normale dei balli, come degli spettacoli, riprese appena dopo la partenza dei Francesi. Il Maurizio volle rinnovare il contratto che stava per scadere, per altri due anni, cioè fino alla Pasqua del 1800 e aveva già l’assenso del Governo (decr. del 24 giugno 1797, n. 1297), quando il Pittoni sollevò un’obbiezione : « Egli Impresario ha venduto la casa ove è sala pubblica del Ballo al Cte Cassis onde è, che il sud conte può paralizar ogni contratto essendo Padrone della sala, e non è possibile l’eriggerne un’altra decorosa ò trovarne un’altra in si breve tempo ».