157 disfazione di tutti : un patrizio triestino, il conte Pompeo de Brigido, era stato nominato governatore il 4 di quel mese;22 non se ne sarà rallegrato invece il barone de Kònigsbrunn, che per la seconda volta s’era vanamente lusingato di ottenere quel posto.23 Il conte Brigido venne a Trieste appena il 6 dicembre e prese possesso della carica il giorno dopo.24 L’Indice de’ Spettacoli teatrali ci fa sapere che nel carnevale del 1783 furono rappresentati tre drammi giocosi, dei quali non nomina che due, Il convito e il Vecchio geloso;25 ritengo che come terzo fosse destinato L’Anno Novo, opera di W. Wrattei, maestro di cappella dell’I. Reggimento di fanteria Zettitz,20 acquistata dal barone Pittoni dal compositore stesso. Non venne però rappresentata e il maestro ricevette come risarcimento f. 213, a carico metà della Cassa teatrale e metà della Zardon.27 Prima buffa era Clotilde Cioffi che aveva già cantato ne II Convito alla Canobbiana di Milano, nell’estate precedente. « La Cioffi cantava bene », scrive il maestro Ferrari, « ma non piaceva, perchè non era attrice nè bella ».2S Giacomo Cinti era primo buffo mezzo carattere, e come tale calcò importanti teatri italiani, cimentandosi talvolta anche nell’opera seria; nel 1795 è primo tenore al Teatro Elettorale di Dresda. Il Micheletti aveva cantato a Padova, al Teatro Obizzi, nello scorso autunno.29 Teresa Vardanega si era prodotta nel 1780 e 1781 come seconda buffa al S. Cassiano. Notiamo ancora Giuseppe Desirò « ultima parte », il quale dopo aver cantato ripetuta-mente al S. Pietro, si stabilì a Trieste. All’apertura del Teatro Nuovo figura — sempre ultimo! — come capo corista; finalmente si rassegna a diventar custode del teatro con f. 200.— annui di paga.30 Caso non eccezionale, perchè gli artisti, pur maledicendo il palco-scenico, non se ne sanno staccare. In quest’anno sorse l’idea di modificare il consueto programma degli spettacoli. I palchettisti chiesero che invece della commedia, si desse una stagione d’opera seria, offrendo spontaneamente di pagare un abbonamento maggiore. « Invece del solito abbonamento alla Commedia di primavera (che veniva data finora senza uno speciale contributo), inferiore d’un paio di ducati, si pagava per un palco che poteva contenere 4, 5 fino 6 persone per 40 recite d’opera seria con balli, secondo la diversità della grandezza e della posizione dei palchi, solo 11 fino a 12 ducati, per l’abbonamento per una persona solo 1783