88 Il servizievole direttore di polizia, appena conosciuti i gusti di Sua Eccellenza, si affretta a condurgli in palco, la sera dopo, « la Vigliolj dans l’habillement du second Ballet, je fus peu content de lui ». Sua Eccellenza che proveniva da una famiglia rigidamente puritana, non approvava una simile pubblicità. Ma il Pittoni, che aveva scoperto il lato debole del suo immediato superiore, non tardò a convertirlo. Il Bottura asserisce che L’Avaro « piacque assai, e così dicasi dei Balli di Gius. Fabiani » (pag. 12); ma l’indovinò male. L’opera — certo causa l’esecuzione — era piaciuta tanto poco, che già il 31 dicembre lo Zinzendorf parlava con l’impresario riguardo alla distribuzione delle parti della seconda opera. Ne L’Avaro, il primo buffo era stato ripiegato da un secondo buffo, da Giovanni Oraunch, che in realtà si chiamava Hornung; e con quale successo possiamo immaginarlo da una nota dello Zinzendorf dello stesso giorno: «Je lui [Pittoni] parlois au sujet de ce pauvre acteur de l’opera Oraunch, suabe du pays de Burgau qui s’est jetté à mes pieds le matin pour me prier de ne pas le forcer à prendre un rôle du Buffo dans le second opera, son contrât étant pour le mezzo carattere ». Infatti, l’Hornung aveva cantato anche nel carnevale precedente al S. Samuele come secondo mezzo carattere. La sera, lo Zinzendorf andò ancora ad ammirare « la jolie Vigliolj dans les deux ballets ». Al Pittoni, anzi, deve sembrare che il conte l’ammiri ora un po’ troppo, perchè « la jolie Vigliolj » piace a lui pure. Per sviarne l’attenzione, gli conduce nel palchetto, Barbara, la sorella (4 gennaio). Ma lo Zinzendorf, il giorno dopo va « à l’opera pour le premier ballet. La première danseuse vint dans ma loge », narra; « c’est une jolie fille, le consul de Naples lui leva les jupes pour faire voir sa belle jambe ». Si stava allegri, nel palco di sua Eccellenza! Il console era — in confidenza — Giovanni Batt. Orlandi, console del Regno delle Due Sicilie, frequentatore assiduo del Teatro di S. Pietro. Il governatore, a sua volta, trova che il barone Pittoni è « fort occupé de la première danseuse » ; e avverte che « Schell32 avoit du faire le portrait de la danseuse chez Pittoni, qui l’a détourné sous preteste de répétition ». Temeva forse che dinanzi a un sì grazioso