423 18 maggio. - « La Dalmatina », tragicommedia accolta con grande favore dal pubblico del S. Luca, nell’autunno del 1758, anche per il merito degli attori. « La valorosa signora Caterina Bresciani ha sostenuto con tanto spinto e verità il carattere della Dalmatina, che ha meritato gli applausi di tutti, e specialmente degli Schiavoni », scriveva l’autore nella prefazione. Ma da allora erano scorsi 19 anni, e ci voleva tutto il «valore» della Bresciani per affrontare ancora la parte di ragazza dalmata! (Cfr. E. Maddalena, « La Dalmatina » del Goldoni in Nuova Antologia del 16 luglio 1927). 20 maggio - « On donna l’epouse Personne » (vedi 27 aprile 1777). 21 maggio. - « Eugenie » (vedi 12 ottobre 1776). 22 maggio. - « L'amor finto e vero, assez drôle de pièce, ensuite une pièce de masques italiens ». L’Amor finto e l’Amor vero è una commedia « d’un atto solo, la prima cadutami dalla penna », dice il marchese Albergati Capacelli, il quale la scrisse per vendicarsi dell’abbandono della contessa Maria Orinzia Orsi (Cfr. Opere di F. Albergati Capacelli, Bologna, 1828, vol. Ili, pag. 224; E. Masi, La vita, i tempi ecc., pagg. 172, 353). 24 maggio. - « La pastorella delle Alpi », o meglio, Il pastore e la pastorella dell’Alpi, commedia in tre atti in prosa dell’abate Willi. E’ un idillio romantico e dolciastro, tramezzato da canti melanconici e da suonate di traversiere. Il pastore Fernando, in realtà, non è un pastore; si è rifugiato fra le Alpi, perchè suo padre, il signor d’Orestan, « volealo Sposo d’oggetto a lui odioso ». Come pastore, s’innamora — è la regola! — d’una pastorella, Adelaide. Il padre, « lasciandosi condurre dal piede », capita proprio li, e inorridisce, quando sente dell’amore indegno. Per fortuna si scopre che Adelaide è una contessa (vedi Pamela!) e tutti sono contenti, anche gli spettatori (Opere Teatrali dell’ab. Andrea Willi Veronese, Venezia, 1780, t. III). 26 maggio. - « Torquato Tasso » (vedi 14 dicembre 1776). 27 maggio. - « Todaro Brontolon » (vedi 9 ottobre 1776, 5 maggio 1777)- 28 maggio. - « Tragedie Astyanax. Je m’endormis ». Astianatte è una tragedia del marchese Gioseffo Gorini, stampata a Milano dall’Agnelli, nel !744- 29 maggio. - « Sigismondo P.ce di Polonia, o la vita è un sogno, pièce absurde du Théâtre Italien francois ». L’origine, veramente, è spagnuola, perchè La vita è sogno attribuita al Cicognini, deriva dalla Vida es sueno del Cal-deron, come La vie est un songe del de Boissy (Cfr. A. Cantella, Calderón de la Barca in Italia nel sec. XVIII, Roma, s. d. pag. 56 e segg.). « Le Tragi-Commedie S'pagnuole tradotte, come La Vita è un Sogno, Il Sansone, Il Convitato di pietra, e altre simili erano i più begli ornamenti del Teatro Italiano », scrive, deplorando il cattivo gusto, Luigi Riccoboni (Histoire du Théâtre Italien depuis la décadence de la Comédie Latine, Paris, 1727, pag. 47). 1 giugno. - « Il Convitato di pietra ». Poche figure leggendarie hanno invitato tanti autori a drammatizzarle, come Don Giovanni. La sua fortuna s’iniziò in Ispagna con un « auto sacramentai » del XV o XVI secolo, El ateista fulminado e il dramma del Tirso de Molina, El Burlador de Sevilla; questo passò presto in Italia, dove i comici lo ridussero a soggetto, svisandolo,