Bisognava perciò a tutta la nobile città adunata, potendo essa crescere infinitamente, preparare una sala vastissima e dominante. Se ne discusse per anni, essendo difficile allargare la vecchia, posta, pare, presso le absidi a terreno, dove sappiamo che davano spesso disturbo gli scudieri del Doge giuocando ai dadi. Finalmente nella seduta del 18 dicembre 1340, nello stesso Maggior Consiglio, si lancia un’idea ardita e bella che conquista gli animi. Non potendosi, senza rompere l’unità statale, uscire dal circuito sacro del Palazzo, bisognava, per trovare spazio, luce, libertà e silenzio, andare sopra il Palazzo, porre la sala sopra le logge verso il sole del mezzogiorno. Tre sapienti gentiluomini studiano il progetto e si decide di fare la sala come l’onore e la fama volevano, trasformando il Palazzo fuor dalle leggi normali del costruire, osando, col mettere sopra al vuoto, sii in alto, tanto peso, quello che l’arte forse Il Doge Francesco Foscari. (Dipinto del Museo Correr, attribuito a Gentile Bellini). — XIV —