e del Manopola che gli succedettero - le maestranze veneziane di tanta abilità da saper quasi sulle loro braccia e sui loro ordigni tener sospeso il Palazzo (v. Tav. 11). Possiamo cosi, attraverso due secoli, seguire nel cortile, come un gran serpente che si snoda, l’estendersi degli archi acuti dalla loggia sotto L\ corte con la scala Foscara il Maggior Consiglio a E COL LATO SINISTRO SENZA PORTICI. ,, 7 /• • ,r • ■ , , ,r „• quella sotto lo Scrutinio, (Incisione del Vecellio - loQO). 1 f poi al Palazzo del Principe presso la Chiesa, poi a tutta la facciata, e il correre in senso inverso degli archi tondi del portico eretti prima dal Rizzo presso alla Scala dei Giganti. Mirabile continuità, che è in tutta la storia di Venezia, nel mantener fede, mutino pure gusti e costumi, all’ architettura costituzionale ed artistica del suo Palazzo. I tanti stemmi dei Dogi - come nella storia i loro nomi, che soli si pronunciavano e si scrivevano, mentre tutti gli altri magistrati, ben più potenti, celavano il loro nella collegialità delle cariche - ci suggestionano a vedere da per tutto la volontà e l’opera dogale nel succedersi delle costruzioni e delle opere belle. Vera- - XXX -