51 Anche per quanto riguarda i Paesi di provenienza e di destinazione, ci limitiamo a ricordare la grande importanza che hanno la Gran Bretagna nelle importazioni (con una percentuale media superiore al 30 %) e gli altri porti italiani nelle esportazioni (in media il 25 %). Ma il rilevamento più interessante che si può trarre da tale analisi è che l’Italia nel periodo prebellico è in media al quarto posto nelle importazioni, ma al primo nelle esportazioni; e questo significa che Trieste assolve un compito di intermediaria nel commercio fra l’Italia e i Paesi del suo retroterra, come appare dalle cifre relative al movimento ferroviario, che per brevità omettiamo; ne deriva dunque che l’incremento e lo sviluppo dei traffici triestini sono strettamente connessi alle condizioni economiche italiane. Con la caduta poi delle barriere doganali che dividevano Trieste dall’Italia, molti prodotti destinati al rifornimento della città e del suo retroterra friulano ed istriano, che anteguerra provenivano dall’Austria, possono ora essere forniti dai nostri industriali e commercianti; così per i cotonati, le lanerie, seterie, macchine e prodotti siderurgici, cereali, zucchero, olii minerali, ecc. Naturalmente nel dopoguerra l’Italia continua ad occupare il primo posto nelle esportazioni triestine, confermando il carattere che il porto aveva anteguerra e di cui abbiamo or ora fatta menzione; si passa anzi da una percentuale del 20 °/Q di par-' tecipazione al totale nella media prebellica ad oltre il 30 % nel 1922. Una notevole diminuzione si nota tuttavia nelle correnti di esportazione per il Levante, ridotte a circa un terzo dell ante- guerra; però tali correnti sono in costante aumento, e dimostrano la tendenza a riprendere l’intensità prebellica- Vediamo quindi come il riattivato traffico marittimo e la ripresa del movimento commerciale con tutti i Paesi del retroterra confermino che la funzione del porto di Trieste risulta del tutto inalterata, nè diminuita per la variazione di appartenenza politica. Esaminate così le salienti caratteristiche del traffico marittimo triestino nei periodi immediatamente precedente e seguente la guerra, vediamo ora come si siano svolte le correnti commerciali nel periodo che va dal 1924 ad oggi. Il prospetto seguente ci dimostra l’andamento del porto in parola: Movimento delle merci (in tonnellate) Anno Via mare Via terra Importaz. Esportaz. Totale Totale Media 2.115.689,8 946.284,8 3.061.974,6 2.421.651,4 1909-’13 Media 1.197.728,6 402.592,8 1.600.321,4 1.570.517,8 1919-’23 1924 1.891.845 985.432 2.877.277 2.984.487 ’25 1.905.727 958.577 2.864.304 2.612.436 ’26 1.539.564 998.193 2.537.757 2.339.013 ’27 1.717.221 856.080 2.573.301 2.422.727 '28 1.994.481 827.293 2.821.774 2.502.561 ’29 2.175.541 891.060 3.066.601 2.537.591 ’30 1.637.083 806.265 2.443.348 2.052.195 ’31 1.822.417 649.882 2.472.299 1.889.905 ’32 1.618.000 528.000 2.146.000 1.541.708 ’33 1.322.581 479.298 1.801.879 1.217.445 ’34 1.816.160 590.806 2.406.966 1.580 416 Media 1.754.877,5 758.545,4 2.513.422,9 2.069599,7 1925-’34