8 sano poi sostituire i logici fondamenti: la Geografia fisica, l'Antropogeografia e la Storia, con presupposti politico-filosofici, a secondi fini. Data dunque questa nostra concezione, sarà opportuno, tralasciando per ovvie ragioni una esposizione del problema dal punto di vista geografico-fisico, premettere alcune considerazioni di natura antropogeografica, cioè relative alla funzione svolta dal mare nei riguardi degli abitanti le zone marittime. 2. La assoluta superiorità della costa orientale sulla occidentale, che si rileva qualora si considerino solamente le regioni litoranee, specialmente ai fini della navigazione, scompare se si porta l’esame a maggiore profondità: anzitutto la costa occidentale ha un retroterra più vasto, e, per quanto scarse siano le precipitazioni, non risente così fortemente della bora e dello scirocco. Ma la differenza geografica più essenziale, e di maggior effetto per una valutazione sociale, si deve cercare nel raccordo dei versanti alla propria catena e nella posizione complessiva di questa rispetto alle altre regioni circostanti. Infatti la costa italiana, mercè i comodi valichi appenninici, fu facilmente influenzata e rafforzata dai popoli dello altro versante: Toscani, Latini e Campani, che con la loro maggiore civiltà e ricchezza diedero vita alla regione e neutralizzarono le forze barbariche orientali, già impedite nel loro passaggio dall’Adriatico. La costa orientale invece risentì della sua particolare infelicità, perchè, oltre ad avere nelle montagne uno spartiacque bizzarro e indeciso, manca di un vero versante dall’altra parte, ed anche quell’altopiano che lo sostituisce è rivolto a settentrione. Dal Carso si passa ai Balcani con una serie di piccole catene, che si intrecciano in modo tale da impedire qualunque confine naturale. Da questo fatto traggono origine gli innumerevoli conflitti e la discordia innata, che costituisce la piaga fondamentale dei popoli balcanici. Di tali vicende dolorose subì le conseguenze la regione litoranea, della quale le orde barbariche si servirono come di un ponte di passaggio per le loro migrazioni dall’Oriente all’Occidente d’Europa. Devesi anche aggiungere che la costa o-rientale, se ebbe dei benefizi dall’Adriatico, li ebbe per imposizione; quindi, nel subire la supremazia delle regioni italiche, si trovò da questo lato in una dipendenza che moralmente pregiudicò il valore di quei benefizi. Si comprende quindi, come la fortunata condizione geografica — ricchezza d’isole e di insenature, presenza di coste adatte alla navigazione — disgiunta da criteri di sana coscienza politica nelle popolazioni, sia stata nociva al progresso economico, alla pace e particolarmente allo sviluppo del senso di nazionalità degli abitanti la costa orientale. Di contro, la costa italiana si sviluppò sotto l’influsso della civiltà italica, basata sulla unità geografica e nazionale, per sua natura indistruttibile. Questo ci basti a dimostrare le ragioni intime della superiorità sociale dell’elemento italiano nel bacino dell’Adriatico. Un altro fenomeno, derivante da fattori puramente fisici, che rende ancor più complesso il problema, è costituito dalla particolare conformazione del retroterra dei vari porti adriatici. Mentre in tutta la parte