— 140 — La Vf.cchia. Il mio Labbro, il giuro, è verace, o conte Janco; E mentire potrei d’ anni sì grave, E con un piede nel sepolcro. Io sono Pienamente pentita, e preferisco I miei giorni finir sotto un immenso Mucchio di sassi, che più far del male. L’ alma bramo salvar. (piange) Il Conte Janco. Esiston streghe ? li. Conte Rogano. Dubiteresti ? e sonvi di cornute, Capaci a saettar 1' acquila stessa Fra le nuvole a volo. Vuco Micunovich. O tu, che passi