— 8o — Che per rapida china il vostro carro Scivola ornai senza ritegno. L’ uomo, Credi, 1’ uomo non ha, ma il fier cinghiale Mente e natura velenosa, e quegli, La cui legge si sta nella manaia, Puzza, Vezir, di tirannia. Dicesti, Che molte vie conducono alle balze ; Non prepararti ad ospitarne i falchi, Che ora in mente non han che a farsi il becco Sempre più aguzzo per tener lontano Le belve dall’ ovile, onde ristrette Oltre ogni dire, son le porte, e pronta Affilata la scure a dar sull’ orso. Altre pecore avete, ed altre terre ; Le desolate, a lor traete il vello ; Che già presso di voi 1’ uom giusto è preda Senza ritegno del malvagio, e questo D’ un peggiore è in balia. Sopra la corda D’ un vostro palo ciondolato ho anch’ io, Ed era a un pelo di spezzarsi in due ; Ma da allora noi siam più buoni amici, Perchè per voi seppi far senno, o turchi. (Legge la lettera ad alta voce ai Montenegrini e ai turchi).