- 95 — Serdaro Vucota A Venezia. Allor che il turco Solimano Bassa con un cannone Di faggio a bombardar Cattaro imprese, Entro le mura a noi largì fortuna Prete Stefano, ed ei con un sol colpo D’ arma da tiro, lo ridusse in pezzi. Il doge di Venezia, a cui serbata Per tal fatto venia 1’ alta cittade, Cento zecchini gli prescrisse all’ anno. Vecchio essendo il buon prete, incaricava Drasco Popovi a ritirar la paga. Il Conte Rogano. Su viva bragia nei schidioni infissi Cinque pingui castrati ora posiamo Ad abrostir, eh’ ognun preso conforto Di cibo a grado suo quindi rincasi. ( Arriva il condottiero Drasco. Si abbraccia e bacia con tutti, quindi siede).