Il Chierico ( leggendo ) Il sir Nicola, e i fidi di Duplino Riverenti al Vladica invian salute. Tosto che udito abbiam correre il grido Che ben sui campi di Cettigne avversa Fu la sorte dell’armi all’infedele, Risoluti sorgemmo, e il cuor ripieno Della speranza di snidar dal loco Il cane musulman ( per un avverso Fato tra noi miseramente adotto Da un dèmone crudele ) impeto femmo Sull' inimico, battagliando sempre Tutta una notte e un lungo giorno. Denso Era di turchi di Cermnizza il piano; Noi deserti d’ aita; eppur vincemmo. Sanguinosa vittoria ! Chè sul campo Molti nostri lasciar prodi la vita. Tanti, o Vladica, che i sepolcri intorno Alla chiesa fur pochi; e sei deposti Cadaveri venian dentro una fossa. ( Il vescovo piange e T Igumeno ride ) Tu non comprendi, o sacerdote, e ridi. Piangeresti altrimenti: e sei venièno Cadaveri deposti entro una fossa.