— 62 — Serdaro Janco. O quanto ho riso, o quanto! Ieri di notte alla mia casa, amici, Si presentar due vispi giovinetti Della bella Bielice, e motteggiando Sherzosamente, mi narrar che i loro Avi un molino edificaro in loco. Ove d’ acque veder dato non era Traccia veruna ; ma a lavor finito Improvvisa fluì. Vi;co Mandussich. La mia cognata Fu da tale manìa colta, meschina, Che a contenerla non valea catena. Ter sanarla mi diedi alla ricerca Di santi libri, che al mortai fan note E le presenti e le future cose ; E mentre 1' un dicea la fu stregata, L’ altro: passò sopra profonda fossa D’ arrabbiati mastini. A monasteri Allor 1’ addussi, e senza fin preghiere E voti, ed olii prodigai devoto. Ma lo spirto d' abisso inesorato