— 154 - Gli si spegna la stirpe, al par di quella Dei pezzati destrier; pender non veda Nell’ inospite tetto un archibuso Dalla parete, e sia di maschia prole Sempre deserto. Sul infame capo Risuoni il maledir, che sulle labbia Freme de’ Serbi ognor, contro 1’ iniquo Brancovich Vuco; far 1’ usata offerta E di pane e di vin non possa a Dio, Ma dei cani la fé segua. Di sangue Gli si aspergano i ceppi, e ognor nel sangue Il dì sacrato al nome suo festeggi, Manicandosi i figli. Impetuoso Turbin 1’ avvolga; egli ammatisca, e fatto Segno a mille malori, alla sua bara Ogni laude per lui suoni menzogna. ( Tutti gridano: Amen ) ( La vigilia di Natale. Il vescovo Dattilo e V Igumeno Stefano siedono presso al fuoco; ed i chierici e studenti ballano ed accendono i ceppi. ) L’ Igumeno Li avete accesi, e quindi messi in croce, Cari ragazzi miei ?