— 31 — Come il genio che il spinse ad oprar, Certo in cor della gloria futura, Diè la vita d’ onore all’ aitar. Ahi peccarono i Serbi ! 1’ Eterno Come turbin levossi a lor danni ; Sua ministra dal fuoco d’ averno Spinse un’ idra, che fiera li assai, E del pari ferisce i tiranni, E gli schiavi di piaga mortai, Quando meste si volsero l’ore Di sventura infinita e di pianto, Brillò tutta nel vivo candore La virtù del tradito guerrier; A lui solo nel vergine manto Della lode si volse il pensier. Come un’ inno di guerra risuona, Volò il nome del serbo guerriero; Immortale per esso corona Alla Slava la gloria fiorì .... O terrore ! del serbo cimiero Ora il nome dovunque perì. Chi la destra all’ aratro non diede, E sortì da natura valore, Chi di Cristo seguendo la fede