— gì — Di Martino figlioli, e insiem con essi Altri quattro balzaro a lor compagni ; Afferrata una scala, entro la chiesa Penetrando, locar sovra 1’ altare D’ oro una croce, che rifulse al pari Del grand’ astro del dì. Surse a tal vista Tutto il popol devoto ad adorarla , . . . . E lo spavento mi svegliò. Vuco Micunovich. T’ arrida Sempre amica la sorte, che un felice Sogno sognasti. Ed uno strano io feci, Con dei mastini battagliando. Cinque Colla spada ne stesi in sul terreno. Attrovandomi in campo in mezzo all’ oste, Abbaruffato mi sarei coi Turchi. Il Serdaro Janco. A nozze mi trovai la scorsa notte. Diedi a Bogdano una turchetta in moglie, Battezzandola pria del matrimonio. ( I turchi partono di malavoglia)