— 126 — li. Conte Rogano. Ottanta anni già conto, e ben conobbi Turchi, Serbi, Latini, e, in fede mia, Nessuno non splendea mirabilmente Come il Batrich d’ aspetto. Vuco Tomanovich. Era un eroe. Spiccar salti il mirai con altri insieme A lui pari d’ età. Dodici passi A piè fermo ficea ; se dava un lancio Venti e quattro; ma allor che via correndo Da lontano venia tre corridori, Meraviglia a veder, travalicava. Vuco Micunovich. A che celar la verità ? Simile Falco sul Monte ancor non nacque. E dirvi Di certo non saprei s’ era più bello, O più saggio, o robusto, od amoroso ; Sei volte in campo io fui con esso allora