— 92 — Il Serdaro Vucota. Vidi Ozzovo sognando. A degnamente Il giorno festeggiar di San Michele, Con eletti compagni il necessario Per provederne a Cattaro discesi. Di ritorno cantando, e allegramente Archibugiando in vetta al monte assisi Ecco mostrasi quattrocento armati. Vestian dolame di ricami adorne Con argentei bottoni e tutti gli orli Di dedalei trapunti avean lavoro. Chi mai sono ? di noi chiedea ciascuno. Ospiti no, che intempestiva fora La lor venuta. Chi son mai ? Palese Alla fine si fece il fiero Ozzovo. ( L’ alma luce del sole ornai nessuno Più conforta di quei.) Come ci vide, In suono di corruccio, a che, proruppe, Un delubro non sorge a Ceva ancora Sacro alla gloria dell’ Arcangel — Santo A un pelo fu che non si venne all’ armi E di paura tremo ancor.