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Il Serdaro Vucota.
Vidi Ozzovo sognando. A degnamente Il giorno festeggiar di San Michele,
Con eletti compagni il necessario Per provederne a Cattaro discesi.
Di ritorno cantando, e allegramente Archibugiando in vetta al monte assisi Ecco mostrasi quattrocento armati. Vestian dolame di ricami adorne Con argentei bottoni e tutti gli orli Di dedalei trapunti avean lavoro.
Chi mai sono ? di noi chiedea ciascuno. Ospiti no, che intempestiva fora La lor venuta. Chi son mai ? Palese Alla fine si fece il fiero Ozzovo.
( L’ alma luce del sole ornai nessuno Più conforta di quei.) Come ci vide,
In suono di corruccio, a che, proruppe, Un delubro non sorge a Ceva ancora Sacro alla gloria dell’ Arcangel — Santo A un pelo fu che non si venne all’ armi E di paura tremo ancor.