— t63 — Il Voivoda Batrich Liete nuove, o Vladica. All’ Increato, Che tutto regge, umilmente in prima Grazia rendiam colle ginocchia inflesse; Augurando propizio, a te Signore, E al Montenero questo dì solenne. I cinque figli al Voivoda Martino, Vuco Burilo, e tré dei servi tuoi Col nemico infedel la scorsa notte Rinfrescaro la pugna. In loro aiuto Corsero molti, e, nel ridirlo esulto, Siccom’ onda crescea dei valorosi Guerrier la piena. Tutto il campo a un tratto Della bella Cettigne è di nemiche Salme coperto; e non un solo Osmano Mosse di là per raccontar la strage; Tutti perirò. A cancellar sin 1’ orma Dell’ infernal domestico dimonio N’ atterammo le case e le moschee. Indi a Ceclizze per 1’ oscura notte Solleciti movemmo, ed ivi ancora I nemici domando, e scommettendo I tetti lor, delle macerie un’ alto Cumulo là, per ricordanza eterna Dell’ impresa, compor ne fu diletto.