41 LA TIPOGRAFIA ARTAUE Nella mia raccolta GIORNALI - ALMANACCHI - STAMPERIE DI DALMAZIA dell’Ottocento, (*) durante l’epoca della dominazione austro - ungarica, la Tipografia Spiridione Artale, nell’ordine cronologico, fra tutte le tipografie che svolsero la loro attività in Provincia, figura la 22 a. SPIRIDIONE ARTALE, il fondatore di questo stabilimento tipografico, era nato a Corfù, da Pietro, medico - chirurgo, oriundo dalla Sicilia, (2) e da Diamante Favello, anche essa di famiglia italiana. L’Artale, in tenerissima età, di appena quattro anni, ebbe a perdere il padre. La madre sua, rimasta vedova con altri due figli Domenico e Matteo, nell’ anno 1851 passò a seconde nozze con il letterato Nicolò Tommaseo di Sebenico. Il Tommaseo, che con Daniele Manin fu a capo della Repubblica di Venezia, quale vice - presidente, dopo la caduta del Governo repubblicano nel 1849, esiliato, si era rifugiato sull’isola di Corfù assieme a molti altri emigranti italiani. Della sua prima gioventù Spiridione Artale, attaccatissimo al Padrigno, teneva memoria delle personalità che frequentavano la casi dell’esule. Fra i corcirensi ricordava, oltre i parenti Cocotò, l’insigne letterato Andrea Mustoxidi, il conte Solonios ed il medico dottor Pondiki; l’arcivescovo dei latini, monsigner Carlo Rivelli, il Cav. Papiolaki, console greco; (s) la famiglia Tipaldo, il professore di musica Manzaro; il farmacista Kollas, il Kandoni, il canonico conte Orio, il professore Mavromati, il parroco della colonia maltese M. Suriaga; e fra altri notevoli ancora, l’illustre poeta e statista Aristotele Valaoritis. Ma non a lungo il Tommaseo rimase lontano dalla sua terra patria ! Appena gli fu possibile - come ardentemente lo desiderava -nell’anno 1854, a Pasqua, egli fece ritorno in Italia e prese dimora a Torino in una alla consorte, ai loro figli Caterina e Girolamo, ed ai figliastri Spiridione e Matteo, essendo il maggiore di questi, Domenico, rimasto sul suolo natio, ove faceva la pratica di farmacista, per assistere gli avi e curare gli interessi della famiglia. Scoppiata nell’anno 1859 la guerra fra il Piemonte e l’Austria, liberata che fu la Lombardia e caduto il Granduca di Toscana che aveva bandito, molti anni prima, dal suo Stato il Tommaseo, egli