compie il giro del mondo. Nel 1900 questa si trova in Cina proveniente dall’America e ivi si unisce alla R. IN. « Elba ». Queste due navi costituiscono le sole forze italiane presenti in Cina quando nel Giugno 1900 scoppiano i moti insurrezionali dei Boxers. Al Tenente di Vascello Sirianni è affidato il Comando di una Compagnia di marinai, costituenti il Distaccamento delle forze da sbarco della R. N. « Calabria » messo a terra da questa nave, non appena giunta alla foce del Peiho, con l’incarico di raggiungere a Pechino il Distaccamento al Comando «lei Tenente di Vascello Paolini, colà già inviato dalla R. N. « Elba ». Divenute precarie le comunicazioni con la capitale a causa dei ribelli, l’Ammiraglio Seymour, Comandante Superiore Navale, deliberò di fare un tentativo disperato per portarsi con tutte le forze disponibili in soccorso alle Legazioni pericolanti. 11 Comandante del drappello italiano si dichiarò subito disposto a cooperare con le forze inglesi per quelle qualsiasi operazioni che venisse deciso di intraprendere. Come è noto la colonna partita da Tien-Tsin a mezzo ferrovia potè avanzare solo vincendo innumerevoli difficoltà, risalendo e riparando la linea ferroviaria in parte distrutta, ma a metà strada fra Tien-Tsin e Pechino fu riconosciuta la impossibilità di avanzare ulteriormente per la distruzione totale della ferrovia e le pericolanti comunicazioni con le retrovie. La colonna potè rientrare a Tien-Tsin solo grazie ad accaniti e continui combattimenti e al soprag-giungere da Tien-Tsin di una colonna di soccorso. In questa spedizione rifulse la virtù del picco- lo Distaccamento italiano, che ebbe, in relazione ai suoi effettivi, perdite rilevanti, e le qualità militari del suo giovane Comandante. Questi ricevette dal Comandante del Corpo di spedizione, allo sciogliersi di questo, una lusinghiera lettera di riconoscimento, e dal R. Governo la nomina a Cavaliere del-l’Ordine Militare di Savoia. Prese parte di sua iniziativa alla seconda spedizione internazionale diretta alla liberazione di Pechino, al Comando del Generale russo Liniewitch, e fu presente alla battaglia di Peitsang, che aprì alle forze internazionali la via della Capitale cinese; partecipò con il suo Distaccamento alla occupazione della città. Terminate le operazioni contro i Boxers e le truppe imperiali, nel Marzo 1901 il Tenente di Vascello Sirianni torna sulla R. N. « Calabria » e con questa rimpatria. È prescelto ad Aiutante di Bandiera del Comandante la Piazza di La Maddalena, carica che copre per circa un anno e mezzo. Nel Febbraio 1905 è alla testa di un Distaccamento di marinai a Bari, inviatovi in occasione di una violenta alluvione che danneggia gravemente l'abitato: la svia opera come sempre energica e fat- tiva viene ricompensata da un attestato di benemerenza del Ministero dell’interno. La lunga permanenza nel grado di Tenente di Vascello, prolungandosi di ben 13 anni, gli dà occasione di passare su unità di vario tipo. Dal Dicembre 1907 è Ufficiale in 2a. successivamente delle Regie Navi «Sterope», «Goito» e del Cacciatorpediniere «Zeffiro». All’inizio del 1912, durante la guerra libica, comanda le torpediniere di alto mare « Pegaso » e « Perseo ». In questo periodo si distingue nuovamente col partecipare alla spedizione dei Dardanelli ideata e condotta dal compianto Ammiraglio Enrico Millo, e il Tenente di Vascello Sirianni acquista in tale occasione la sua prima promozione per merito di guerra concessagli il 23 Agosto 1912, Contribuisce a tutte le operazioni di guerra in Egeo, fra cui la occupazione di Symi, di cui ottiene la resa, giocando di audacia. Presentatosi nel porto di Symi con la torpediniera, scende a terra solo e disarmato e si fa condurre in presenza del Governatore, a cui comunica l’avvenuta conquista di Rodi ed ordina di sua iniziativa di seguirlo colà con le autorità turche e la guarnigione. Dopo poche ore parte per Rodi avendo a bordo oltre al Governatore tutte le autorità civili e militari, e la guarnigione dell’isola, guarnigione di gran lunga superiore alle forze che potrebbe mettere in linea la piccola nave, lasciando a guardia della bandiera italiana, innalzata sul palazzo del Governo, un Ufficiate e due marinai. La sua attività durante la guerra libica gli vale la medaglia d’argento al valor militare e la nomina a Cavaliere Mauriziano. All'inizio della guerra Europea è Comandante del nuovissimo C. T. «Impetuoso» appartenente a una Squadriglia di sei unità veramente moderne e costituenti, per le caratteristiche del materiale e per iì valore dei Comandanti, un complesso assoluta-mente scelto. Ne tiene il Comando per due anni, e vi guadagna la seconda medaglia d’argento al valor militare, « Per avere quale Comandante di Cacciatorpediniere compiuto con ardimento, risolutezza, ed a-bilità, missioni di guerra, ed avere efficacemente controbattuto il tiro di batterie nemiche ». Promosso Capitano di Fregata il 1 Giugno 1916, lascia il Comando dell’«Impetuoso» e imbarca sulla Divisione «Regina Elena» quale Sottocapo di Stato Maggiore della 2a. Divisione; carica che ricopre fino al Luglio 1917. Con questa stessa data passa al Comando dell’Esploratore «Bixio» facente parte delle forze navali leggere dislocate a Brindisi e attivamente impegnate sulle operazioni del Basso Adriatico. Nel Maggio del 1918 è chiamato al Comando del Reggimento Marina, costituitosi affrettatamente durante la ritirata di Caporetto, colla trasformazio- — 242 —