UNA GRANDE GENIALE E AUDACISSIMA IMPRESA DELLA NOSTRA MARINA TRONCATA DALL’ARMISTIZIO Se la guerra fosse continuata, e con essa la i-nattività delle forze da battaglia, per il fermo proposito del Capo di Stato Maggiore della Marina di arrecare al nemico il maggior danno possibile attaccandolo nelle sue basi, non sarebbero mancate gesta forse ancor più brillanti di quelle pur meravigliose che la nostra Marina aveva compiute. Non è giusto tenere sotto il silenzio un’audacissima impresa che avrebbe, nell'ipotesi di riuscita, portato la distruzione della flotta nemica. Nell’Ottobre 1918 l’Arsenale di Venezia lavorava febbrilmente facendo ampi lavori di adattamento sull’antica nave «Re Umberto», il cui allestimento era già sufficientemente avanzato. Sovrain-tcndeva ai lavori il Comandante Costanzo Ciano. Completamente protetta da cemento armato in modo da sfidare impunemente le offese del siluro e del cannone di grosso calibro, essa era stata armata, sia sullo sperone che sui fianchi, di uno speciale dispositivo di coltelli e seghe azionati automatica-mente e con tutte le sistemazioni interne necessarie perchè un affondamento prematuro fosse evitato. La fortezza galleggiante blindata doveva forzare l’entrata del porto di Pola, le cui ostruzioni, che sarebbero state prima sconvolte da una batteria di L’Ammiraglio Umberto Cagni bombarde sistemate sulla prua della nave stessa, non avrebbero poi certamente resistito all’urto tremendo del colosso, mentre le seghe e i coltelli, togliendo di mezzo gli ultimi ostacoli, avrebbero aperto il varco attraverso gli sbarramenti. La «Re Umberto», appena penetrata nel porto di Pola, sarebbe stata immediatamente seguita da una quarantina di M.A.S. armati di siluri, comandati da quegli Ufficiali che tante prove di audacia avevano precedentemente dato. Entrati nella rada, si sarebbero lanciati all’attacco, silurando le maggiori unità avversarie, mentre fra lo scompiglio generale, che certamente sarebbe sorto, le nostre Torpediniere, appoggiate da Esploratori e da CC. TT., avrebbero arrecato altre gravi perdite al nemico. L’Armistizio troncò i preparativi e tolse alla nostra Marina da guerra l’effettuazione della più grande, geniale ed audace operazione contro la Piazza Forte di Pola. Al nemico fu risparmiata la poco gradita sorpresa ! ! Sua Maestà Vittorio Emanuele 1(1° SBARCA DAL R. CACCIATORPEDINIERE «AUDACE» — 419 -