L’AZIONE DEL 19 DICEMBRE 1917 Il Comando del Reggimento Marina aveva preso tutte le misure necessarie per respingere un improvviso attacco che avrebbe potuto sferrare il nemico nella notte dal 18 al 19. La nostra linea di difesa a Cortellazzo era da Ca’ Rossa - Ca’ Gerardo - Ca’ Cornoldi Sud fino alla sponda del Nuovo Piave, ed a presidiarla si trovavano i Battaglioni «Grado» e «Caorle» al Comando del C. di C. Colombo, mentre il Battaglione «Monfalcone» era di rincalzo lungo il Cavetta. Verso le ore 8 del 19 Dicembre due aereoplani nemici volavano in ricognizione sulle nostre linee, e poco dopo il nemico rinnovava, come il giorno [»recedente, un violento fuoco di artiglieria col concorso di numerose batterie che prima d’ora non si erano rivelate. Il bombardamento giungeva anche dalla parte del mare. Una Divisione navale austro-ungarica composta delle navi: «Budapest», « Arpad », « Spaun », di sei CC. TT. e 21 fra torpediniere e dragamine, si era presentata di fronte a Cortellazzo, iniziando il bombardamento coi grossi calibri, ma con esito negativo data la distanza e la scarsa visibilità. Quasi contemporaneamente all’entrata in azione dell'artiglieria, le forze della XIIa Divisione austro-ungarica sferravano un assalto in grande stile, attaccando tutta la nostra linea sul Basso Piave, specialmente pili violento contro le nostre teste di ponte di Cavazuccherina e di Cortellazzo, che dovettero sostenere l’urto di un intero Battaglione di reparti d’assalto, mentre sei velivoli nemici volavano a bas- sa quota bombardando le nostre linee, la batteria da 152 e mitragliando le nostre truppe. I marinai dei Battaglioni «Grado» e «Caorle», guidati dal Comandante Colombo, opposero tenace, eroica resistenza all’invasore con intenso fuoco di fucileria, mitragliatrici e lancio di bombe a mano, sostenuti dal tiro di sbarramento delle batterie del Raggruppamento Marina. La violenza del primo urto nemico prometteva ad alcuni reparti avversari di penetrare temporaneamente negli intervalli fra Ca’ Rossa e Ca’ Gerardo, e fra questa e la sponda del Piave, ma im- mediatamente veniva dato l’ordine di contrattaccare. I marinai con magnifico slancio riuscivano a ricacciare l’invasore sulle linee di partenza, causandogli gravissime perdite e catturando parecchi prigionieri, fra cui due Ufficiali. Anche i tentativi di sbarco sul nostro fianco venivano prontamente arrestati; due barconi carichi di truppa scelta dovettero retrocedere per la violenza del nostro tiro, così efficace che i nemici, investiti dal fuoco delle mitragliere, si gettavano nel fiume per raggiungere l’opposta sponda, ma travolti dalla corrente in parte affogarono. Verso le ore 8.45 la Divisione navale austro-ungarica cessava il bombardamento dirigendo verso Est. Frattanto uscivano da Venezia gli esploratori «Aquila» e «Sparviero», che, giunti di fronte a Cortellazzo, rimanevano in crociera, coadiuvando efficacemente con le loro artiglierie, la reazione delle nostre truppe contro il nemico. Efficacissimi i tiri Batteria da costa pronta a controbattere un attacco aereo — 296 —