VITTORIO TUR Comandante del Battaglione «Caorlf.» Dimostrò in ogni contingenza, sia nella preparazione morale e nell’addestramento dei suoi marinai, sia in tutte le azioni di guerra alle quali prese parte, di possedere le qualità più pregevoli, dando prova di serenità tli giudizio, di sprezzo del perico- lo, di amore e di interesse per gli Ufficiali e per la sua gente. Di questa fu animatore eccezionale, godendo così il privilegio di avere al suo Comando un Battaglione militarmente e moralmente idoneo ad ogni più ardita impresa, sia per l’esempio che gli veniva dal Capo, sia per il pieno ed intero ascendente morale che questi si era guadagnato. Desideroso di compiere fino all’ultimo il prò prio dovere nell’arma ove si richiedeva il più elevato spirito di sacrificio, chiese di rimanere al Comando del Battaglione benché le sue condizioni fisiche non fossero più, per gli strapazzi della vita di trincea, perfettamente idonee. Nell’ azione del 30 Ottobre 1918 passava il Piave alla testa del suo Battaglione, e con perizia pari all’ardimento e con l'animo sospinto dai più alti ideali, attaccava con risolutezza le linee di Re-vedoli ed il rovescio della linea di Piverotto, che raggiungeva per primo, facendo prigioniero il presidio. Per tale azione, dal Capitano di Vascello Giuseppe Sirianni, Comandante del Reggimento Marina, veniva proposto alla promozione straordinaria per merito di guerra, al grado di Capitano di Fregata. Durante il corso della guerra si guadagnò quattro medaglie al Valor Militare, con le seguenti motivazioni : Medaglia di bronzo — Tenente di Vascelli), Comandante di una torpediniera, efficacemente coadiuvava il proprio Capo Squadriglia in una difficile ed ardita operazione di guerra compiuta a brevissima distanza dalla Base Navale principale del nemico, dando prova di ottime qualità militari. (Alto Adriatico, 17 Maggio 1917). Medaglia d’argento — Capitano di Corvetta, con mirabile slancio ed arditezza portava il suo Battaglione fin sotto i reticolati di una munita trincea nemica, ove si raff orzava per attendere i mezzi per superarla. Ripiegando in seguito ad ordine, por-lava seco tutti i morti e tutti i feriti con le loro armi, dando così mirabile prova, nella severa circostanza, di valore e di avere saputo istillare nell’animo della sua gente le più pregiate virtù. (Basso Piave, 24 Giugno 1918). Medaglia di bronzo — Capitano di Corvetta, Comandante di Battaglione in linea, dopo aver ricavato da quattro successivi riusciti passaggi del Piave sicuri elementi di giudizio, portava a buon fine in pieno giorno un audace colpo di mano al di là del fiume, che fruttava prigionieri ed armi, dando nella circostanza prova di alta perizia militare, di costanza e di valore. (Basso Piave, 11 Settembre 1918). — 247