giornate dell’oscuro Novembre, contendevano il passo all'ingordo nemico, s/iezzata l'anima da un a-cerbo dolore, serrati i denti nel proposito di resistere o morire, le mani inchiodate alle armi roventi pronti all'estrema difesa. Ma essi lo erano già fin dal giorno radioso (piando, nella rinnovata battaglia, tutto sacrificando alla Patria. fermarono sul Piave le nuove falangi barbariche. In quelle lunghe, decisive, terribili lotte, mai disperarono i miei prodi: la nostra fede era Vene-zia, la nostra gloria era l'Italia, la nostra posta era la morte. La fede moltiplicò le forze nel disperato desìo di vittoria, sì che la superata ¡trova frantumò le catene destinate all'alato leone. Oggi, nel trionfo delle nostre armi, maggiormente risplende il sacrificio di coloro che per la fede giurata eroicamente caddero sulle sponde del Fiume sacro, col nome di S. Marco sulle labbra, col palpito d’Italia nel cuore, col fremito di vittoria nel corpo esangue... Questi nuovi eroi aleggiano oggi nella nostra radunanza, e dal purissimo Cielo dei Martiri, dove gioiscono gli sjnriti eletti degli Eroi d'Italia, giungono a noi le nostalgiche voci del nostri cari, vibranti di letizia e di amore: « Non invano cademmo, non invano lasciammo NEL PIANTO LE ADORATE SPOSE, NON INVANO ABBANDONAMMO I TENERI FIGLIUOLI, OGGI UNA DOLCE DAMA IMMORTALE SI ELEGGE SPOSA NOSTRA IN GLORIA SEMPITERNA: VENEZIA ! ». DONNE VENEZIANE! Venezia eroica ha disposto alla civica onoranza l'omaggio di un atto gentile, reso a me (piale padre affettuoso dei miei soldati. Le Donne Veneziane — madri, spose, sorelle, figlie di eroi — vollero materiare in un simbolico dono la loro riconoscenza per il mio affetto; le Donne Veneziane vollero onorare in me colui che ebbe la grande ventura di condurre alla vittoria i loro cari, che li sostenne nell’aspro martirio, che li lanciò nelle furibonde mischie per la salvezza di Venezia e per l'onore d'Italia. Io vi ringrazio o Donne di Venezm per il dono, per il pensiero e per il sentimento che vi mosse. Vi restituisco forti, lieti e fieri i vostri eroi, che dopo quattro anni di pericoli, di disagi, di lotte immani tornarono alla famiglia e alle feconde opere di ¡tace con l’animo rigonfio di rinnovato amore per tpiesla nostra Italia, j>iù bella per la sua gloria, j>iù bella per la sua grandezza! Somma gioia sarebbe stata per me di restituirvi tutti i valorosi che mi deste nei giorni del cimento, ma la vittoria è frutto di dolore, di sacrifìcio, di sangue. Rientrano le gloriose legioni con le lacere bandiere coperte di alloro, e con le file assot- 15 Agosto 1919 - La tradizionale fiera in Piazza S. Marco per la Festa Dell’Assunzione