IL DISCORSO DEL COMANDANTE GIUSEPPE SIRIANNI « Dopo lunghi anni, passati nelle affannose ansie della guerra, udire oggi rievocare ore che sembrano lontane, può apparire non conforme al desiderio che tutti hanno di dimenticare per dare necessario riposo allo spirito. Ma Vumanità, costretta per tanto tempo a vita di martirio, ha dato forma ad un’anima che /torte-rà nelle generazioni presenti ed in quelle venture il ricordo della immensa tormenta, e non dimenticherà la grande opera, nè il diuturno sacrificio. bile; il bisogno di dire di loro in mezzo a stirpe marinara, perchè chi mi ascolta e visse più di altri i giorni tormentosi dell’attesa, riviva ora con gli altri artefici le fatiche e le glorie. Li vedo oggi i bravi camerati come li vedevo allora; li ho visti nel ricordo e (pii negli occhi. Sono giovani; la fresca e agile giovinezza marinara di tutte le regioni, di tutto il litorale d’Italia. Si somigliano nello sguardo calmo e pacato, lo sguardo di chi è uso contemplare da secoli il mare. TUMULAZIONE DELLE SALME DI MARINAI IGNOTI NEL CIMITERO DI REDIPUGLIA. Autorità intervenute: S. E. il Grande Ammiraglio - Comandanti: Foschini, Starita, Roselli, e il Cappellano della Brigata Marina Don Antonio Giordani. Tornano, torneranno gli operosi dalla trincea al guadagnato riposo, all’opera usata e ri prederanno la vita quotidiana, cercando tregua allo spirito ed al sentimento, ma l’occhio, i grandi occhi dell’anima e il pensiero saranno sempre fissi laggiù, ai termini della Patria, ove gli umili eroi hanno plasmata la loro vita e costruita immutabile esistenza. Parlerò dei marinai al fronte. Parla di loro il Comandante del Reggimento Marina. Non lo spinge il sentimento di vanità, miserevole cosa, ma desiderio più allo e più no- unieo premio offerto alla sua vita di travaglio e di sacrifìcio. Dopo le giornate di Caporetto, che la storia ricorderà solo per esaltare le grandi virtù della nostra stir/>e, come ricorda le sconfitte di Canne e del Trasimeno, per stabilire la eroica virtù del popolo romano, nasceva per impulso spontaneo dello Ammiraglio Tliaon di Revel, ma in modo inorganico e frammentario, un primo nucleo di resistenza di Marinai, il quale in seguito dette vita al Reggimento Marina. - 489 -