IL SILURAMENTO DELLA SUPERDREADNOUGHT “SZENT ISTVAN” (10 Giugno 1918) La SUPERDREADNOUGHT « SzENT ISTVAN » La Marina Austriaca, le cui forze da battaglia non avevano inai cercato di influire sull’andainen-to della guerra, si preparava ad eseguire, verso la metà del Giugno 1918,un’azione in grande stile nel Canale d’Otranto, contro lo sbarramento fisso retale che, nonostante le grandi profondità, (superiori ai mille metri) era stato sistemato tra Otranto e Fano contro i sommergibili. Quest’azione, da cui il nemico presumeva un incontro con frazioni delle nostre forze, si proponeva di conseguire, anche traendo vantaggio dalla sorpresa, un successo navale che, per quanto parziale, avrebbe potuto produrre importanti ripercussioni morali, e tale da avere notevole influenza sull’andamento della guerra. Bisogna infatti tener presente che in quei giorni l’Austria si accingeva al supremo tentativo di infrangere la resistenza del nostro Esercito. L’azione marittima doveva essere il preludio della grande offensiva terrestre. Una prima Sezione della flotta, comprendente le due grandi navi « Viribus Unitis » e « Prinz Eu-gen » ed unità di scorta, aveva lasciato Pola alle ore 21 dell’8 Giugno e doveva, a tappe, arrivare a Cattaro; le navi maggiori, colà riunite, avrebbero poi dovuto eseguire il forzamento del Canale, e una tale spedizione, a cui dovevano concorrere tutti i mezzi navali, aerei e subacquei disponibili, era stata studiata con meticolosa cura e minuziosa preparazione : frequenti esplorazioni su Brindisi e Va-lona avevano data al nemico conoscenza esatta della situazione delle nostre forze. La sera del 9 Giugno era partita da Pola la seconda Sezione della flotta composta delle navi «Szent Istvan» e «Tegetthoff». La segretezza sullo scopo della missione era stata mantenuta, e gli Ufficiali di rotta si erano impegnati con parola d’onore a non dire ad alcuno la località ove le navi erano dirette. La scorta era costituita dal Cacciatorpediniere «Velebit» e da sei torpediniere; i cannonieri delle artiglierie di piccolo e medio calibro delle due navi avevano ricevuto ordine di sparare senz’altra conferma se avessero visto qualche naviglio sospetto. Alle 3.30, appena incominciava ad albeggiare, la «Szent Istvan» fu colpita sulla dritta, nelle acque di Premuda, (a Nord di Zara) da due siluri, senza che il nemico si rendesse in alcun modo visibile : i siluri erano stati lanciati dai nostri M.A.S. i quali, in agguato per una di quelle tante missioni che costituivano la massima parte del monotono ma essenziale lavoro di vigilanza disimpegnato dalla Marina, avevano tagliato la formazione delle torpediniere di scorta, riuscendo a portarsi a 300 metri dall a nave di testa. La « Szent Istvan » cominciò a sbandare; l’acqua inutilizzò ben presto i due scompartimenti di caldaie e la nave rimase ferma, senza vapore, senza luce, senza radiotelegrafia e senza mezzi di esaurimento. La «Tegetthoff», che per uscire al più presto dalla zona di agguato si era a tutta forza allontanata, fu richiamata da una torpediniera perchè tentasse il rimorchio. Lo sbandamento cresceva di un grado ogni quarto d’ora, e le pompe centrifughe non potevano vincere l’enorme quantità d’acqua che dilagava dappertutto. I tentativi di turare le falle e di raddrizzare la nave riuscirono vani, le paratie interne furono man mano sfondate dalla pressione dell’acqua, la manovra di rimorchio fu due volte tentata, ma