« Analogamente, al Raggruppamento Artiglieria fu provveduto in un primo tempo con i natanti armati arrivati dallTsonzo e con le artiglierie che si avevano disponibili a Venezia, prelevandole da navi e da batterie costiere che, considerata l’urgenza del momento, potevano temporaneamente rinunziare a parte del loro armamento. E queste artiglierie prestarono anch’esse il loro concorso efficacissimo neirarrestare l’irruenta avanzata del nemico. « In un secondo tempo, con artiglierie provenienti dalle navi e dalle sedi lontane, si approntarono e dislocarono al fronte altre batterie, venendo così a costituirsi un» Raggruppamento di Artiglieria con numerosi gruppi dipendenti, i quali nel complesso contavano nel Giugno 1918 circa 150 bocche da fuoco fra artiglierie di grosso, medio e piccolo calibro. « I due predetti reparti erano indipendenti fra loro, ma entrambi tatticamente furono messi a disposizione della III Armata comandata da S. A. R. il Duca D’Aosta. Il Reggimento Marina andò a far parte elei la 4a. Divisione del 23" Corpo d’Armata, che costituiva l’ala destra della III Armata, ed il Raggruppamento, con i suoi reparti di Artiglieria di piccolo, medio e grosso calibro, fu dislocato nella laguna Nord di Venezia e sulle spiaggie di Cortellazzo con raggio d’azione da S. Dona «li Piave al mare ». IL REGGIMENTO MARINA « Complessivamente, compreso lo Stato Maggiore del Comando Reggimento, furono assegnati al Reggimento Marina circa 115 Ufficiali e circa 3600 uomini di truppa. « Il tratt<* di fronte, la cui difesa venne affidata al Reggimento Marina, comprendeva il canale Cavetta da Ca’ Le Molle sino al suo sbocco nel Piave e di qui fino al mare tagliando la penisola di Cor-tellazzo, una testa di ponte al di là del Cavetta che andò col tempo sempre maggiormente estendendosi, costituendo un saldo posto avanzato per eventuali future offensive, ed infine al Reggimento venne pu- re affidata buona parte della costiera da Cortellazzo sino a località Bagni. « Per la vigilanza a difesa delle linee ora indicate, i Battaglioni venivano così dislocati : due Battaglioni in prima linea, dei quali uno occupava le trincee del Cavetta e la corrispondente testa di ponte al di là del canale e l’altro occupava le trincee del taglio della penisola di Cortellazzo. « Un terzo Battaglione di rincalzo era accampato a breve distanza dal fronte e disimpegnava il servizio di vigilanza costiera. Un quarto Battaglione a riposo, in località lontana dal fronte (Vene-zia-Sabbioni o Lido). « I Battaglioni si alternavano nei loro servizi ogni quindici giorni circa. « Con lavoro alacre persistente ed intensivo in quella zona acquitrinosa occupata dalle nostre truppe si scavarono i primi trinceramenti e furono distese le prime linee di reticolati, lavori che si dovettero estendere e consolidare fin oltre la testa di ponte che nei primi tempi arrivava fino a Ca’ Gerardo. Furono costruiti ricoveri e posti di medicazione, si scavarono e si allestirono camminamenti coperti con posti di rifugio e si approntarono numerose postazioni di mitragliatrici, osservatori, posti di Comando ed estesi collegamenti telefonici. « I mezzi di cui si poteva disporre, special-mente in un primo tempo, furono sempre scarsissimi e ripieghi di ogni genere si dovettero adottare per superare ogni sorta di difficoltà, anche nei riguardi dei mezzi di comunicazione, stante la difficile e malagevole viabilità di quella zona, insistentemente e spesso anche intensamente battuta dalle artiglierie nemiche. a II Comando del Reggimento dovette anche provvedere al ripristinamento delle bonifiche della zona che si andava sommergendo con grave minaccia alla già scarsa viabilità e alla resistenza degli argini del canale Cavetta, argini che costituivano per interi chilometri i parapetti della trincea di prima linea, provvedendo ad armare le idrovore di cui una, e precisamente quella di Ca’ Pazienti, dovette tenersi in funzione permanentemente. Cavazuccherina - L’approdo a Ca’ Pazienti 267 —