Motta di Livenza e, al suo ritorno, riferisce circa le poco confortanti condizioni morali degli ultimi nostri reparti di copertura che ripiegano verso la linea del Piave, dove le truppe hanno iniziato le prime opere di difesa. 11 percorrere le strade, che portano alle linee che costituiranno il nostro nuovo fronte, lascia un impressione di penoso sconforto : vi è scarsezza di mezzi, di materiali e vi sono ancora moltissimi sbandati che non sanno dove raggiungere i loro reparti. « Spesso, sia di notte, che di giorno, durante le ricognizioni, veniamo fatti segno da fucilate di ignota provenienza e speriamo che esse siano opera di quei nemici infiltrati dei quali è ripetutamente segnalata la presenza! « Nei giorni 9 e 10 la scena sconfortante va man mano mutandosi; infatti nelle trincee da Fos-salta al Golfo trovo soldati ed Ufficiali che hanno un morale più elevato ed almeno una speranza di poter resistere; il nemico però trasporta avanti le sue artiglierie e disturba molto col suo tiro di interdizione il traffico nelle strade che portano alle nostre prime linee. « 1 ponti del Piave però sono saltati e l’avanzata del nemico sembra contenuta dal Montello al mare. « A San Dona e Musile il nemico sferra attacchi in forza, ma i nostri lo respingono: i «Topi» e Piave Vecchio - Riserva viveri della R. Marina Novembre 1917 - Cavazuccherina «Raganelle» in azione «Lupi» di Biancheri hanno già aperto il fuoco! Sono i primi natanti della Marina che fanno risentire la loro voce dopo aver compiuto questo grande e rapido ripiegamento. Tutte le altre artiglierie che si sono potute trasportare dall’antico fronte, sono già al loro posto e non attendono che l’ordine di fuoco. Il morale degli equipaggi è ottimo : ognuno ha compreso che deve sacrificare tutto per difendere un sacro patrimonio, che si trova dietro le nostre batterie: Venezia. « L’opera dei miei Ufficiali in questi giorni, oltre che a svolgersi per il rapidissimo approntamento delle artiglierie e delle comunicazioni, può dirsi anche opera di propaganda, di incoraggiamento, e aU'occorrenza di repressione verso quei soldati che dubitano, temono e fuggono ancora terrorizzati dagli avvenimenti dei giorni scorsi. Lo stato dell’animo loro li tiene ancor saldi e fidenti nei destini della Patria e dà loro forza di parlare utilmente ai soldati senza guida (che sono ancora tanti!), di rincuorarli e ravviarli al loro poste» d’onore ». Novembre 1917 - Piave Vecchio - «Foca 4» con cannone da 152/40 — 275 —