Nello stesso tempo inviava la Compagnia di mitragliatrici degli Alpini all’estrema destra del canale Cavetta, mentre dalla 1075“, al Comando del Capitano Salemme, faceva occupare la trincea già esistente in prossimità della batteria da 152. Con i pochi mezzi disponibili e col materiale che fu possibile ricuperare, furono immediatamente iniziati i lavori di trinceramento, di rafforzamento e di piazzamento delle mitragliatrici, e per evitare che il nemico venisse in possesso dei fabbricati più avanzati di Cortellazzo, stabilì un continuo servizio di pattuglie sulla sinistra del Cavetta, facendo togliere le imposte delle finestre delle case di Cortellazzo, onde rendere meno probabili eventuali sorprese da parte del nemico. Verso le ore 9 del 16 Novembre, una Divisione navale austro-ungarica composta di 12 unità, delle quali due del tipo «Monarch» ed il rimanente del tipo «Huszar» e «Taira», si presentarono dinanzi a Cortellazzo, e mentre i CC. TT. nemici si estendevano verso Sud-Est a protezione delle due unità maggiori, queste aprirono un fuoco violentissimo contro la nostra batteria da 152, cercando nello stesso tempo di distruggere i fabbricati sulla destra del Cavetta e di arrecare il maggior danno possibile alle nostre linee e alle nostre truppe. Contemporaneamente all’azione navale volarono sulle nostre trincee 5 velivoli nemici, sia per effettuare lanci di bombe e tiri di mitragliatrici, sia per regolare il fuoco delle navi. Sublime fu l’eroico contegno della batteria Bordigioni, e si deve unicamente alla natura del terreno se i danni e le vittime del furioso bombardamento furono insignificanti. Il tiro cessò poco dopo mezzogiorno e le unità navali fecero rotta verso Est per poi ritornare verso le ore 14, e ripresero il bombardamento della batteria Bordigioni che durò poco più di un’ora; dopoché la Divisione austro-ungarica decisamente diresse verso Est. Il giorno dopo procedeva intensamente la costruzione delle trincee e vennero inviate pattuglie in ricognizione sulla sinistra del Cavetta. Anche il nemico da parte sua lavorava indefessamente per stabilire la sua linea avanzata davanti a Casa Via-nello e a Casa Cornoldi Sud. Nel pomeriggio, il nuovo Comandante delle truppe, Tenente Colonnello Pavone, ordinava di costruire a Cortellazzo una testa di ponte, portando la linea avanzata lungo il canale 13°, costruendo trincee e reticolati che dalla [»rima casa a [»oliente della Chiesa di Cortei-lazzo, si sarebbero prolungate fino alla riva del Piave, seguendo detta riva fino al Cavetta. Il mattino del 18 Novembre il Comandante Sta-rita inviava forti pattuglie per ispezionare il terreno a Nord del canale 13", ed in attesa dell’arrivo sul posto del materiale richiesto, faceva ammassare in luogo adatto tutto quello che era possibile racimolare sulla sinistra del Cavetta. Lo stesso giorno giungevano, inviati dal Comando del Settore, due Ufficiali mutilati : il Capitano Casa Bianchi ed il Tenente Clementi, ai quali affidava la direzione dei lavori di trinceramento. La venuta dei due prodi Ufficiali mutilati fra le truppe in linea, ebbe un grande effetto morale. Il mattino del 19 i lavori di trinceramento sulla destra del Cavetta continuarono, così pure il ricupero dei materiali occorrenti per la costruzione di difese con reticolati. Nel pomeriggio la V Compagnia prendeva posizione sul terreno all’altezza di Ca’ Gerardo, Ca’ Bossa, Ca’ Gaggiola, allo scopo Dicembre 1917 - Il Piave Vecchio visto dalla sua foce 280