Volta, perchè il fondale era superiore ai 20 metri e la località completamente isolata. L’abbassamento venne compiuto dalla torpediniera 9 P. N. munita di un dispositivo di pesi e di tutto l’attrezzamento necessario; l’operazione durò cinque minuti, risultò silenziosa e l’ostruzione si affondò di oltre due metri, benché il cavo d’acciaio fosse stato appositamente molto teso. Si prospettò la convenienza di far [lassare 1111 motoscafo armato sull’ostruzione abbassata e si iniziarono dei tentativi per affievolire il rumore prodotto dai motori. Si fecero numerose esperienze con i M.A.S. 20 e 21, ma con risultato poco soddisfacente; veniva allora deciso di eseguire un lavoro radicale per ottenere che i motoscafi fossero effettivamente silenziosi. Venne stabilito d’imbarcare sul M.A.S. 20 una batteria di accumulatori e di sistemare due motori elettrici uno per asse, armando il motoscafo con due lanciasiluri da 450 nini. Una prima prova in mare fatta il 1° Ottobre 1916 diede sùbito buoni risultati; il movimento riuscì dolce e silenzioso e si ottennero quasi quattro miglia di velocità, che si sarebbe mantenuta per circa 5 ore. Nei giorni successivi si fecero altre prove per i lanciasiluri, prove di rimorchio di poppa e di fianco con la 9 P. N., interrotte qualche giorno per il pessimo tempo. Si fece anche una prova completa AI LAVORI. abbassando l’ostruzione con la torpediniera e facendovi passare sopra il motoscafo. Il 31 Ottobre tutto era pronto per la missione: le unità che avrebbero preso diretta parte ad essa erano state designate, e cioè: il C. T. «Zeffiro» al Comando del C. di C. Costanzo Ciano; la torpediniera 9 P. N. al Comando del C. di C. Domenico Cavagnari; il M.A.S. 20 al Comando del T. di V. Ildebrando Goiran. IL M.A.S. 20, PASSANDO SULLE OSTRUZIONI, ENTRA NEL CANALE DI FASANA La direzione dell audacissima impresa fu affidata al C. di V. Pignatti Morano e si effettuò nella notte 1-2 Novembre 1916. La sera del 1° Novembre il Comandante Pignatti prendeva imbarco sullo «Zeffiro», il (piale alle ore 17.30 partiva da Venezia unitamente alla torpediniera 9 P. N., col M.A.S. 20 a rimorchio, dirigendosi sulla rotta di sicurezza per la boa di Punta Maestra ove era ormeggiata la 11 P. N. che teneva Aeronavi della nostra Marina acceso il fanale allo scopo di meglio precisare alla spedizione il punto di partenza per mettere in rotta su Punta Barbariga. Alle ore 20.06, sempre alla velocità di 15 miglia, proseguirono sulla rotta verso il Canale di Fasana. Nel frattempo il sommergibile « Fisalia » era all’agguato sotto la costa istriana tra Parenzo e Po-la, i sommergibili «Argo» e «Ferraris» si dirigevano all’agguato a distanza e il «Narvalo» si teneva pronto aH’imboccatura del porto di San Nicolò di Lido. Gli Esploratori «G. Pepe», «A. Poerio», ed i CC. TT. «G. Missori» e «F. Nullo», al Comando del Contrammiraglio A. Resio, si tenevano pronti nel canale di Tre Porti per uscire dal Passo di Lido ai primi albori del 2 Novembre, onde tagliare la rotta alle unità nemiche che eventualmente si fossero date all’inseguimento del gruppo «Zeffiro», così pure la Squadriglia CC. TT. tipo «Carabiniere»; inoltre Squadriglie di siluranti, disposte a catena, dovevano proteggere un’azione aerea su Parenzo. L’operazione di forzamento del Canale di Fasana riuscì perfettamente nel modo come era stato previsto; il M.A.S. 20 potè penetrare oltre le ostruzioni abbassate dalla 9 P. N. e mantenersi nelle ac- 381 — Sua Maestà Vittorio Emanuele IH° e S. E. 1.’Ammiraglio Bevel, visitano i canali di navigazione interna dall’Isonzo a Venezia, accompagnati dal T. di V. Guido Po addetto