La Superdreadnought «Tegetthoff» in Bacino di S. Marco VENEZIA AFFERMA SOLENNEMENTE IL DIRITTO ITALICO SULLE TERRE DI SAN MARCO (25 Aprile 1919) Con uno slancio che rivela tutta una passione, con un istintivo impulso di solidarietà e di fede, Venezia si ergeva fiera ed imperiosa in nome dei diritti d'Italia su Fiume e sulla Dalmazia. Accogliendo 1’ appello delFAssociazione «S. Marco», di solennizzare degnamente, nella ricorrenza del Santo Patrono della città, la venuta a Venezia delle bandiere rappresentanti le Città Venete liberate, unitamente a quelle delle consorelle redente e irredente, venne dato alla manifestazione un imponente significato politico. La Piazza di S. Marco era rigurgitante di popolo, fiero e silenzioso da prima, fino a quando non ebbero termine le cerimonie ufficiali, acclamante poi all Italia, a Fiume, alla Dalmazia. Sul nereggiare della folla, fra la quale passavano, accolti da applausi e da cordiali attestazioni di gratitudine, i gloriosi nostri mutilati, sovrastava la tavolozza meravigliosa di luci e di colori formata dalle innumerevoli bandiere convenute, dagli arazzi, dalle altre bandiere esposte alle finestre, dagli ori e dai mosaici della Basilica sulla quale sventolavano le orifiamme di S. Marco, mentre la folla stipata alle finestre dei palazzi delle Procuratie, sulle logge dell’orologio, fra i capitelli e gli archi della Basilica e sulle logge del Palazzo Ducale, ammirava estatica la meravigliosa scena. Come tacito segno di protesta e di monito, nessuna delle bandiere alleate comparve accanto al tricolore italiano. Nelle prime ore del mattino erano state appiccicate sui muri delle vie striscie tricolori che portavano la scritta : « Viva Sonnino! Viva Fiume Italiana! » Nel Cortile del Palazzo Ducale si erano nel frattempo radunate tutte le Autorità Governative, Cittadine, Militari e quelle venute da fuori. Fra i presenti, il Vice Ammiraglio Comandante in Capo della Piazza Marittima di Venezia, Mario Casanuova, il Contrammiraglio Reiner, il Comandante Accini, il Prefetto Conte Cioia, il Rappresentante del Presidio R. Esercito Gen. Rossetti etc. 11 corteo delle bandiere, entrato nel Cortile del Palazzo Ducale, sali la Scala dei Giganti e si dispose lungo il primo loggiato. L’Avvocato Pellegrini, per FAssociazione S. Marco, pronunciò un eloquente discorso, ripetuta-mente interrotto da formidabili battimani e da entusiastiche grida di «Viva Fiume Italiana». Alle 11 {»recise dalle Mercerie giungeva la eco della Marcia Reale, suonata dalla Banda Cittadina, diretta dal maestro Cav. Preite. Frattanto dalla Merceria dell’Orologio veniva verso S. Marco un nuovo corteo di bandiere: quelle gloriose di Venezia, di Vicenza e di Osoppo, seguite dalle bandiere di Trieste, di Pola, di Gorizia, di Trento, di Rovereto e di altre città redente. Il corteo avanzò fra due fitte ale di popolo che si scopriva reverente, e fra le truppe che presentavano le armi. MI —