LA BEFFA DI BUCCARI (Notte 10-11 Febbraio 1918) I COMANDANTI LUIGI RIZZO, GABRIELE D’ANNUNZIO E COSTANZO CIANO PRIMA DELLA PARTENZA PER L’iMPRESA DI BuCCARI Per il fermo proposito dell’Ammiraglio Revel, Capo di Stato Maggiore della nostra Marina, di arrecare il maggior danno possibile al nemico diminuendogli l’efficienza navale bellica, evitando perdite da parte nostra, si intensificavano le costruzioni ed il perfezionamento dei M.A.S. L’adozione di motori ausiliari elettrici e perciò silenziosi, aveva consentito a cpieste piccole unità di poter più facilmente compiere le loro audaci azioni di sorpresa fin sotto le ostruzioni dei porti nemici. L’incursione di Buecari doveva essere compiu- ta nel periodo di lunazione oscura nel Gennaio 1918, ma per le avverse condizioni metereologiche venne rimandata nel mese successivo. L’attacco ai piroscafi nella Baia di Buccari offriva la grave difficoltà di dover percorrere oltre 90 miglia tra terre nemiche, su acque disseminate di insidie, di sorpassare la ben guardata strettoia della Farasina e di spingersi entro l’angusta gola dalle ben munite sponde che conduce nella Baia. L’ardimento degli esecutori di tanto audace ed insieme ardua impresa veniva messo a dura prova. 423 —