luranti nemiche, intento a seminare mine lungo la costa avversaria. Le nostre unità aprirono il fuoco, che affondò un pontone carico di esplosivo, mentre le torpediniere austriache si allontanavano a tutta velocità e-vitando il combattimento. Durante il mese di Dicembre, per opera delle nostre torpediniere, si effettuarono altre importanti missioni di ricognizione sulla costa avversaria. Molte volte le nostre siluranti furono pilotate dal Comandante Nazario Sauro esperto navigatore e profondo conoscitore dell’Adriatico e specialmente della costa istriana, sua terra nativa. Fra le più importanti azioni è utile ricordare l’audacissima ricognizione compiuta dalle torpediniere 30 O.S., 2, 3, 6 P.N., il 7 Dicembre, nelle acque di Sistiana. Le nostre siluranti, fatte segno dal fuoco delle batterie costiere, controbatterono energicamente le artiglierie dell’avversario arrecando visibili danni alle fortificazioni. LA MORTE DEL COMANDANTE GIUSEPPE MI RAGLIA Il 25 Dicembre 1915 il Tenente di Vascèllo Giuseppe Miraglia, Comandante della Stazione Idrovolanti di Sant’Andrea, mentre collaudava un nuovo apparecchio nel cielo di Venezia, vi trovava immatura morte in un incidente aviatorio. L'eroico Ufficiale si apprestava a pilotare l’i-drovolante destinato a volare sul cielo di Zara, por- Il dominio del mare era nostro laudo a bordo Gabriele D’Annunzio, che voleva porgere alla città irredenta il saluto degli Italiani. GABRIELE D’ANNUNZIO Il poeta soldato, Tenente di Complemento nel Reggimento Lancieri Novara, rientrò volontariamente sotto le insegne militari, e allo scoppiare delle ostilità fu aggregato alla Marina, partecipando alle prime operazioni del naviglio silurante. Imbarcato sid C. T. «Impavido», al Comando di Pietro Orsini, prendeva parte a missioni e crociere, preparando in una audacissima ricognizione, coadiuvato dal T. di V. Giuseppe Miraglia, un ardito volo su Trieste. IL 19 16 Nei primi giorni del 1916 si effettuarono audaci scorrerie di nostre siluranti, con le torpediniere costiere 14, 15, 18 O.S.. pilotate dal Comandante Nazario Sauro; inoltre ricognizioni nel golfo di Trieste, allo scopo di sorprendere e danneggiare galleggianti dragamine e posamine nemici, nono- Su di un Cacciatorpediniere in esplorazione stante la navigazione fosse resa assai pericolosa «falla fitta nebbia. Così pure le altre Squadriglie e le torpediniere d’alto mare, le quali erano sempre in servizio di esplorazione e di vigilanza, oppure in missione per il collocamento di torpedini lungo la costa nel gol- io di Panzano, per proteggere l’ala destra del nostro Esercito da eventuali attacchi dal mare da parte di unità nemiche. Nel mattino del 15 Gennaio 1916 il Comandante Gabriele D’Annunzio prendeva imbarco come osservatore a bordo di un idrovolante pilotato cial T. di V. Luigi Bologna, partendo da Venezia in volo di ricognizione sulla costa dell’Istria, scortato da una Squadriglia di nostre siluranti. Rientrava dopo aver compiuta la missione, nonostante le condizioni atmosferiche sfavorevoli. Il mattino seguente ritentava un volo di ricognizione su Trieste a bordo «li un apparecchio L., ma doveva rientrare a Grado e poi a Venezia per causa della foschìa che c«ipriva la costa dell’Istria e per l’imperfetto funzionamento del carburatore. 11 17 Gennaio, allo scopo di accertare i tipi e 369 —