l’attivazione (lei fuochi. L’onda di prora ingrossa e frange spumeggiante. I M.A.S. proseguono a tutta velocità, noncuranti di essere sfracellati dall’ urto imminente, e corrono: Rizzo, col M.A.S. 15, contro la « Szent Istvan »; Aonzo, col M.A.S. 21, contro la «Teget-thoff», e a qualche centinaio di metri il Comandante Rizzo lancia. Vanno dritte le scie dei due siluri; ma intanto il C. T. guadagna. Rizzo accosta per evitarlo, mentre il Caccia apre il fuoco : fischiano sinistramente i proiettili e fiammeggiano le loro traiettorie che passano sui M.A.S. senza colpirli. Il Cacciatorpediniere è sempre più dappresso. La sua prora tagliente fra qualche istante squarcerà il fragile scafo. Rizzo considera con freddezza il pericolo imminente. Non v’è altro scampo se non l'offensiva; all'avversario lancia una torpedine. E questa scoppia violentemente contro la prora dell’inseguitore, mentre una colonna d’acqua la investe. Nel frattempo che il Caccia accosta tutto da un lato, il M.A.S. 15 sfugge immediatamente dall’altro, attraversando la linea del naviglio nemico. Frattanto il M.A.S. 21, guidato da Aonzo, at- II Comandante Luigi Rizzo con Aonzo e Cori, in Ancona, fra gli equipaggi dei M.A.S. 15 e 21 1 siluri intanto toccano il segno; prima uno, poi l’altro, che successivamente scoppiano. Due nuvole spesse e nere come grumi si sollevano dal mare, aderiscono ai fianchi della «Szent Istvan»; qualche fiamma esce dai fumaioli, sibilano dei fischi disperati. tacca la «Tegetthoff», lanciando un siluro, e poi anch’egli sfugge attraverso la linea dei CC. TT., i (¡viali aprono un fuoco infernale sul fragile guscio. Ma il tiro è condotto all’impazzata e i due M.A.S. incolumi si dileguano nella foschìa dirigendo a tutta forza verso Ancona. — 436 -