rie da sbarco a partecipare alle operazioni di guerra al fronte terrestre alla estrema ala destra della IIP Armata, costituendo così il valoroso nucleo « A-inalfi » al Comando del primo Tenente di Vascello Savino Menini, e questo gruppo fu il precursore del Raggruppamento Marina, che ebbe parte principale nella difesa di Venezia. Con la data del 27 Luglio la Divisione Navale al Comando del Contrammiraglio Cagni passava alla dipendenza del Comandante in Capo della Piazza Marittima di Venezia. IL SOMMERGIBILE «U. 12» TENTA DI FORZARE IL PORTO DI VENEZIA L 8 di Agosto 1915 il sommergibile U. 12 tentò di penetrare nel porto di Venezia allo scopo di silurarvi le navi ivi ancorate. L’impresa era audacissima e temeraria, ma non ebbe esito, perchè il sottomarino urtò contro gli sbarramenti di mine, affondando. Dell equipaggio nessuno si salvò. Dopo 18 mesi, superate non lievi difficoltà, il ricupero fu possibile e la carcassa dell’U. 12 veniva trasportata nel grande bacino dell’Arsenale. L’AMMIRAGLIO REVEL COMANDANTE IN CAPO DELLA PIAZZA MARITTIMA DI VENEZIA Con la data del 1 ’8 Ottobre 1915 S. E. il Vice-Ammiraglio Camillo Corsi assumeva la carica di Ministro e quella di Capo di Stato Maggiore della Marina. Con pari «lata S. E. il Vice-Ammiraglio Paolo Thaon di Revei assumeva il Comando della Piazza Marittima di Venezia e nello stesso tempo il Comando di tutte le forze navali operanti neH’Alto Adriatico. L'Ammiraglio Revel, energicamente e con altissima sapienza, diede nuova vita animatrice alle operazioni di offesa e di difesa, intensificando il servizio di esplorazione e di vigilanza del naviglio Trasporto di mine li. Sommergibile austriaco «U. 12» leggero, adottando la tattica di stancare l'avversario con un’offensiva minuta che lo obbligasse alla continua difensiva. Intanto lo Stato Maggiore dell’Esercito prospettava la necessità di impiegare delle navi nel golfo di Trieste per bombardare le posizioni nemiche. Il 21 Ottobre 1915 il Capo di Stato Maggiore della Marina, in sèguito ad un consiglio di guerra tenutosi a Roma, richiedeva al Comandante in Capo di Venezia una adeguata collaborazione delle nostre forze navali nel golfo di Trieste. Il Comando in Capo rispondeva con telegramma N. 8929 in data 22 Ottobre 1915: a Vigilanza forze navali nemiche è da noi continuamente esercitata mediante idrovolanti compatibilmente condizioni atmosferiche e mediante sommergibili subordinatamente conservazione loro efficienza. Difesa golfo Trieste è basata su banchi mine che sono periodicamente rinnovate quando o-scurilà lo consente. Offesa contro navi nemiche è basata su impiego sommergibili e siluranti per la cui capacità offensiva al momento opportuno è necessaria buona eccezionale (manca qualche gruppo) materiale e personale. Salvo altri ordini impiego navi maggiori sarà conformato recenti istruzioni al Comando Piazza Venezia ed ai criteri svolti nel foglio 13 Aprile 2433 del Capo di Stato Maggiore della Marina al Capo Stato Maggiore Esercito. Vigilanza ed offesa saranno più intensive ed efficaci quando aumentato numero siluranti e sommergibili. Rispondo telegramma di V. E. adesso ricevuto sottoponendo convenienza che per predisporre impiego forze marittime Comando Supremo mi comunichi direttamente progressi vittoriosa avanzata ». Revel. Per meglio assicurare il nostro dominio sul golfo di Trieste, l’Ammiraglio Revel aveva fatto preparare a Punta Sdobba le piazzuole per quattro cannoni da 120 e a Golametto altre quattro per cannoni da 152, i quali però non poterono essere sùbito sistemati perchè dette posizioni erano conti - — 367 —