56 IL DIRITTO MARITTIMO DI tive ; nulla vieta, cioè la interpretazione di contratti che mantengano la figura del diritto privato con un contenuto di diritto pubblico, cioè con spiccate necessità sociali (giacché tutto il diritto obbedisce infine a necessità sociali) che più strettamente li allacciano e l’inquadrano. Esempi : il deposito necessario in cui le parti stabiliscano le relative condizioni (a. 1864 C. C.) ; l’accordo che nel deposito volontario deve esser fatto dai successori del deponente, se si tratta di cosa indivisibile (art. 1855 C. C.) ; la divisione amichevole nel caso di comunione (art. 681 e seg. C. C); gli accordi su la medianità del muro comune (551 e seg. C. C.) ; gli amichevoli accordi delle pubbliche espropriazioni o delle requisizioni ; gli accordi su la servitù di passaggio e di acquedotto (art. 592 e seg. Cod. Civ.) la locazione che si fa per conto delPusufruttuario che non dia cauzione sufficiente (art. 498 Cod. Civ.) ; il giuramento decisorio per gl’impegni convenzionali che ne derivano (art. 1864 e seg. Cod. Civ.) etc. Forma e ammontare delle prestazioni relative in questi casi sono materia di contratti, che servono però ad una necessità imperativamente disposta dalla legge. E oltre ai casi di diritto civile, abbiamo i numerosi contratti nel campo del diritto amministrativo, del diritto sindacale, etc. nel contratto di lavoro che si svolge con predisposizione collettiva (contratto collettivo) con posizioni fissate per ragione d'igiene, di sicurezza, d’interesse pubblico per gl’infortuni, per criteri economici e morali di adeguazione di salari alla vita operaia. Or come ci sono dei contratti necessari, ci sono dei quasi contratti necessari. La Convenzione di Bruxelles e le leggi marittime, che ne conseguono, regolano dunque un quasi contratto di gestione di negozi necessario, cioè do-